34

Bloober Team chiede di avere una possibilità con Silent Hill 2

Bloober Team sembra essere preoccupato per Silent Hill 2 e chiede che gli sia data una possibilità con il gioco, oggetto di molte critiche.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   06/08/2024
Il protagonista di Silent Hill 2
Silent Hill 2
Silent Hill 2
Articoli News Video Immagini

Piotr Babieno, CEO e direttore creativo di Bloober Team, ha raccontato in un'intervista a Rolling Stone di essere a conoscenza delle critiche ricevute dal remake di Silent Hill 2 cui sta lavorando. Ha detto anche di sapere quanto sia difficile reinterpretare un gioco considerato intoccabile dai fan, ma vorrebbe che gli fosse data una possibilità.

"Internamente, chiamiamo questo periodo 'Bloober Team 3.0'", ha dichiarato. "Credo che la Bloober di oggi sia un team completamente diverso da quello di tre anni fa." Babieno ha spiegato che il team originale, quello che lavorò sul primo Layers of Fear, era composto da dieci persone. Ora lo studio conta 250 dipendenti.

Un gioco che ti cambia la vita

Per Babieno la possibilità di successo del remake di Silent Hill 2 è anche una questione emotiva, perché sa che i fan hanno esaminato con estrema attenzione tutto il materiale promozionale e sono attentissimi a ogni elemento. Egli stesso ricorda di quando vide l'originale giocato da suo fratello, esperienza che cambiò completamente la sua concezione dei videogiochi horror.

All'epoca, "leggevo molti libri di Stephen King, di Dostoevskij [...], guardavo molti film di Lynch, Fincher, Kieślowski", ha raccontato Babieno, che non credeva nella possibilità dei videogiochi di "poter scavare in profondità nella psicologia di qualcuno". Poi scoprì Silent Hill 2, rimase affascinato dal simbolismo presente nel gioco, tanto da fargli affermare oggi che "fondamentalmente, mi ha cambiato la vita".

"Sogno che i giocatori ci diano fiducia", ha poi continuato, "ma mi rendo conto che la fiducia si guadagna con i fatti, non con le parole. Ecco perché abbiamo una politica di non commentare e di non montare le aspettative. Vogliamo mostrare le nostre ambizioni attraverso il nostro lavoro, quindi non possiamo chiedere altro che 'dateci una possibilità'."