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Bloober Team dopo Silent Hill 2 vuole puntare meno sui jump scare: sta imparando molto

Silent Hill 2 sta insegnando molto a Bloober Team che andando avanti vuole puntare meno sui jump scare, usare di più la terza persona e continuare a collaborare con Konami.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   03/10/2024
James che mira con la pistola in Silent Hill 2 remake
Silent Hill 2
Silent Hill 2
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Bloober Team - autore di Layers of Fear, The Medium e ora del remake di Silent Hill 2 - sta apprendendo molto dalla sua collaborazione con Konami. Oltre a non voler smettere di lavorare con l'editore giapponese, Bloober Team sta anche trovando una nuova strada per i suoi horror.

Ad esempio, vuole fare meno affidamento sui jump scare e ha deciso di proseguire con l'uso della terza persona.

Le parole di Bloober Team su Silent Hill 2 e il futuro della compagnia

"Ai tempi in cui lavoravamo al primo Layers Of Fear, puntavamo molto di più sui jump scares e sulle cose che apparivano in modo improvviso", ha detto il produttore Maciej Głomb. "E credo che con tutti i giochi successivi e soprattutto adesso, con Silent Hill 2, siamo andati molto più nella direzione di creare questa atmosfera di tensione - ancora una volta, [questo senso di] ignoto, non sei sicuro di cosa accadrà dopo. Se si riesce a trasmettere questa sensazione, non c'è bisogno di 'far accadere' qualcosa perché i giocatori stanno già vivendo questa esperienza".

"[Il remake di Silent Hill 2] è anche il primo gioco in cui abbiamo creato una telecamera in terza persona e, andando avanti, penso che questa sia anche la direzione che vogliamo continuare a esplorare", ha continuato Głomb. "Perché riteniamo che aiuti effettivamente a vivere la storia, a capire le emozioni e le motivazioni dei personaggi e a rendere l'esperienza complessiva molto più personale. Perché vedendo il personaggio, ci si identifica con lui, a mio parere, molto più che, ad esempio, quando si gioca in prima persona".

Il direttore creativo del remake, Mateusz Lenart, ha anche detto che Bloober cerca di trattare ogni progetto come una base per il successivo. "Se si segue la nostra evoluzione nel tempo, si può vedere che ogni singolo progetto era in realtà una preparazione per fare di nuovo quel tipo di gioco", ha detto. "Aggiungiamo elementi molto lentamente per crescere come azienda, per acquisire fiducia, per fare esperienza."

"E proprio mentre stavamo realizzando The Medium, abbiamo fatto questa proposta: sentivamo di avere la tecnologia, l'esperienza e le conoscenze necessarie per affrontare Silent Hill, un titolo iconico. Per noi è stata la ciliegina sulla torta, ma vogliamo ancora progredire, abbiamo imparato così tanto sulla tecnologia, sui sistemi di combattimento, così tante cose che possiamo portare in nuovi titoli".

Inoltre, Piotr Babieno, CEO di Bloober Team, ha recentemente lasciato intendere a Bankier.pl che "possiamo aspettarci che [Silent Hill 2] non sia la fine dell'avventura con Konami".

Vi ricordiamo che online vi è già una recensione di Silent Hill 2.