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Brawl Stars: casse premio rimosse, ma molti videogiocatori tossici le rivogliono

Gli sviluppatori di Brawl Stars hanno deciso di rimuovere le casse premio dal gioco, ma molti non l'hanno presa bene e le rivorrebbero indietro.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/12/2022
Brawl Stars: casse premio rimosse, ma molti videogiocatori tossici le rivogliono

Supercell ha deciso di rimuovere le casse premio di Brawl Stars annunciando la novità con un: "Basta probabilità, basta ricompense casuali, e basta giocare a indovina chi ogni volta che si sblocca un combattente." Chiunque con un minimo di senno avrebbe accolto la notizia con un moto di gioia, visto che stiamo parlando di un sistema di microtransazioni particolarmente rapace e infido, basato sui meccanismi del gioco d'azzardo, che va a colpire soprattutto i giocatori problematici, quelli a maggior rischio di sviluppare una dipendenza da gioco. Naturalmente Supercell lo ha fatto per evitare conseguenze, visto che le casse premio sono sempre più al centro di iniziative legislative e giudiziarie e rischiano di diventare un grosso problema per le compagnie. Comunque sia la loro rimozione è sempre una buona notizia.

Alcuni videogiocatori però, evidentemente alla ricerca di un modo per far rivalutare l'idea che sia lo spermatozoo migliore quello che raggiunge l'ovulo, hanno iniziato a protestare veementemente perché proprio non ne vogliono sapere di rinunciare alle casse premio.

C'è un mito molo diffuso nel settore per cui i videogiocatori avversino certi sistemi di monetizzazione. Naturalmente è falso, come dimostra questa storia. Se le microtransazioni si sono fatte sempre più invasive è perché a molti semplicemente piacciono, casse premio comprese. Quali sono le lamentele in questo caso? Facile, e in qualche modo preoccupante: per molti l'eccitazione del premio casuale supera la frustrazione derivata dal sistema stesso. Altri sono addirittura arrivati ad affermare che ora che non ci sono più i premi casuali non hanno più interesse a giocare a Brawl Stars. Di base a queste persone interessa più giocare a dei surrogati delle slot machine che a dei videogiochi veri e propri. Qualcosa di simile è avvenuta anche con Overwatch 2, in cui molti giocatori si sono lamentati per la rimozione delle casse premio al di là del problema dei prezzi elevatissimi degli oggetti cosmetici.

Del resto ogni sistema, anche il più abietto, può sopravvivere e prosperare solo se ha un ampio consenso. Evidentemente la percezione di molti sulle casse premio e su come siano considerate globalmente è basata su dei pregiudizi. Piacciono, c'è poco da fare, altrimenti non avrebbero preso piede fino al punto da arrivare all'attenzione di diversi legislatori.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.