Gli account social legati ad Activision Blizzard sono silenziosi da giorni, da quando cioè è arrivata la notizia della causa per maltrattamento e discriminazione delle lavoratrici. Sicuramente si tratta di una scelta precisa, dettata dal dibattito interno. Esporsi pubblicamente in questo momento, prima di aver chiarito la situazione e aver dimostrato la volontà di cambiare, potrebbe rivelarsi controproducente per la compagnia, producendo altri danni. Il rischio è di ricevere l'accusa di prendere alla leggera la situazione.
Gli account Twitter e Facebook rimasti silenziosi sono molti e coinvolgono giochi famosissimi: quello della serie Call of Duty, quello della serie Crash Bandicoot, quello della serie Diablo, quello della serie Overwatch e quello della serie World of Warcraft, tanto per fare alcuni nomi.
Silenziosi anche gli account di Infinity Ward, King, Raven Software, Sledgehammer Games e Treyarch, alcuni dei più grossi studi di sviluppo posseduti dalla compagnia.
Difficile dire quando gli account torneranno a postare e ad aggiornare i giocatori sulle novità in arrivo nei vari titoli. Comunque la si pensi, si tratta di un altro dei tanti effetti che la causa sta producendo, come il boicottaggio da parte di alcune testate videoludiche o un sit-in di protesta in World of Warcraft.