La diatriba legale tra Epic Games e Apple è "fresca", ma ovviamente la compagnia creatrice di Fortnite aveva già iniziato a immaginare un futuro più aperto all'interno di iOS già tempo fa. Il capo di Epic Games, Tim Sweeney, chiese infatti al CEO di Apple, Tim Cook, di aprire i propri smartphone ad altri store già nel 2015, stando ad alcune email emerse - ancora una volta - dal processo tra le due compagnie. Peccato che Cook non sapesse chi fosse Sweeney.
Nello scambio di email di cui parliamo, Sweeney ha scritto direttamente a Cook affermando che "L'App Store ha fatto molto bene all'industria, ma non sembra sostenibile per Apple essere il solo giudice dell'espressione e del commercio all'interno di una piattaforma che si approccia a un miliardo di utenti." L'email va avanti anche a spiegare possibili strategie che il CEO di Apple dovrebbe implementare, legate sempre al permettere agli utenti di eseguire download anche da canali diversi dall'App Store.
Il CEO di Apple ha quindi inoltrato la mail dal CEO di Epic Games ad alcuni collaboratori e ha chiesto "questo è il tizio che era a uno dei nostri eventi?". Affermando in sostanza di non avere precisamente idea di chi fosse Tim Sweeney. La risposta, in ogni caso, sembra essere sì, in quanto poche settimane prima della mail Epic Games era stata parte dell'evento WWDC di Apple, anche se Sweeney in persona non era apparso sul palco.
Va anche detto che nel 2015 Epic Games non era la compagnia che conosciamo ora, ovvero non era stata ancora portata alla ribalta dal successo di Fortnite e l'Epic Games Store era al massimo solo un sogno. Oramai tutta l'industria sa bene chi è Tim Sweeney.
Durante il processo si è parlato anche di molto altro, come i V-Bucks, i limiti per comprarli e le restrizioni di iOS nell'udienza di oggi.