Il governo cinese ha ordinato ai colossi dell'industria videoludica nazionale, Tencent e NetEase, di non pensare più solo ai profitti e di tagliare dai giochi tutti quei contenuti che alimentano l'effeminatezza, leggasi personaggi ambigui, nel tentativo di indirizzare la cultura dei giocatori più giovani e la loro visione dei generi.
Si tratta solo dell'ultimo provvedimento preso dalla Cina contro il settore, che è costantemente sotto l'attenzione delle autorità. Proprio recentemente è stato posto il divieto ai minori di 18 anni di giocare online per più di tre ore a settimana, delle quali massimo una al giorno.
Tra i nuovi bersagli del regime c'è quindi la rappresentazione che i media danno degli uomini, che secondo alcuni preoccuperebbe l'ala più conservatrice del partito comunista cinese. Il provvedimento in realtà mira a colpire tutti i media, visto che anche alle televisioni è stato chiesto di dare una rappresentazione più mascolina degli uomini, evitando i personaggi effeminati.
L'editto contro i videogiochi, emerso nella giornata di ieri mercoledì 9 settembre 2021, afferma in modo perentorio che "i contenuti osceni e violenti e quelli che generano tendenze malsane, come il culto del denaro e l'effeminatezza, dovrebbero essere rimossi."
Naturalmente le compagnie che non sottostaranno alle nuove regole, saranno punite. Secondo parte della classe politica cinese, gli uomini effeminati sono fisicamente più deboli ed emotivamente più fragili degli altri, come spiegato dal professor Geng Song di Hong Kong, che ha concluso affermando che questi individui vengono visti come non in grado di difendere la nazione. Secondo Song, l'eterosessualità viene vista come l'unico genere normale.
Il risultato di queste nuove norme è che i colossi del settore stanno perdendo ampie fette di mercato, con gli investitori in fuga a causa delle troppe ingerenze del governo.