Il 29 aprile 1994, ossia trent'anni fa Commodore annunciò la bancarotta. La notizia arrivò come un fulmine a ciel sereno e fu davvero traumatica, considerando il successo che i vari Vic-20, C-64 e Amiga avevano riscosso nel nostro paese e nel mondo, ma la compagnia veniva da una serie di insuccessi cocenti, come il CDTV e il CD32, nonché da una forte riduzione della sua fetta di mercato, causata dalla crescita degli IBM-PC in ambito videoludico.
Comunque sia, era il 1994 e Commodore aveva annunciato perdite trimestrali per 8,2 milioni di dollari negli Stati Uniti, con mercati come Canada, Germania e Regno Unito che rimanevano profittevoli. Il buon andamento in Europa non salvò comunque la compagnia, nonostante la divisione inglese di Commodore riuscì a tirare avanti fino al 30 agosto del 1995.
Commodore fu fondata nel 1976 dal vulcanico e intrattabile Jack Tramiel e da Irving Gould e nel corso della sua storia produsse hardware di enorme successo, quanto innovativo, arrivando a dichiarare vendite per 49 milioni di dollari alla fine del 1983, grazie soprattutto al Commodore 64, con cui puntò in modo deciso al mercato di massa. Ebbe una diffusione enorme.
In realtà Commodore esiste ancora, anche se naturalmente in forme differenti da allora. Dal 1994 il marchio Commodore è passato di mano più volte, mentre il sistema operativo AmigaOS è ancora in sviluppo attivo, con l'ultima versione pubblicata in tempi molto recenti. Inoltre i prodotti commerciali legati allo storico marchio non mancano, tra mini console come il TheA500 Mini e il The64 Mini e Maxi, il TheA500 maxi in arrivo, gli emulatori ufficiali Amiga e C64 Forever di Cloanto.