Coronavirus e videogiochi, in particolare PS4, con un altro particolare caso che emerge dalle cronache di questi strani giorni nell'Italia bloccata dal lockdown totale come misura di contrasto al diffondersi del virus, con protagonisti due ragazzi che sono stati denunciati per aver violato il decreto restrittivo.
I due giovani, uno di 20 e l'altro di 21 anni, residenti a Lodi ma con domicilio a Piacenza, sono stati fermati dalla polizia mentre giravano per il centro della città, cercando di entrare nell'androne di un palazzo.
Stando a quanto riferito da entrambi, stavano semplicemente andando a casa di un amico per giocare a PS4, cosa che potrebbe sembrare normale ma non nell'attuale stato in cui si trova il paese, nel quale gli spostamenti sono consentiti solo per necessità primarie.
L'innocente scusa di "giocare alla Play", come sembra abbiano riferito i due, colti nell'atto di girovagare per il centro città, non ha dunque decisamente funzionato e ancora peggio ha fatto il seguente tentativo di giustificazione: a quanto pare, hanno riferito di non sapere che fosse vietato spostarsi per un motivo del genere.
È dunque un'infrazione del decreto ministeriale che stabilisce le misure per limitare il contagio da coronavirus, cosa che trasforma anche un'azione semplice e comune non solo in un reato ma anche in un reale pericolo per sé e per gli altri, in una situazione di pandemia come questa.
L'invito a tutti è dunque sempre lo stesso: rimanete a casa e spostatevi per il minor tempo possibile solo se strettamente necessario (per lavoro, fare la spesa o quant'altro). Per quanto riguarda il fatto di fare le partite con i videogiochi insieme agli amici, fortunatamente nel 2020 possiamo contare sulla connessione a internet e il gioco online, non sarà proprio la stessa atmosfera ma è già un bel modo per evitare di mettere a rischio la comunità.
La questione è ormai allargata a tutto il mondo: proprio in questi giorni è emersa la notizia di un uomo di 77 anni che è stato multato a Madrid per essere andato in giro a caccia di creature per Pokémon GO, mentre emergono anche iniziative satiriche come le retate del sindaco di Bari diventate un gioco stile pokémon.