La Banca Centrale cinese ha dichiarato quest'oggi che tutte le transazioni effettuale tramite criptovalute (come i Bitcoin) all'interno della Cina sono considerate illegali. Ovviamente si tratta di un decisione importantissima, provenendo da uno dei mercati più grandi al mondo.
La Banca Centrale cinese ritiene che le "speculazioni" tramite le criptovalute stanno "turbando l'ordine economico e monetario e promuovendo la proliferazione di attività illegali e criminali". La Banca ha quindi vietato le criptovalute. Ovviamente, chiunque contravvenga alle regole andrà incontro a conseguenze legali. Al momento, in ogni caso, non è chiaro in che modo la Cina impedirà all'atto pratico l'utilizzo di criptovalute internamente.
In ogni caso, non è una grande sorpresa. La Cina aveva impedito lo scambio di criptovalute all'interno delle piattaforme cinesi nel 2018, ma non aveva bloccato l'uso di operatori stranieri tramite internet. Ora, però, il blocco è totale. Negli ultimi mesi, inoltre, la Cina aveva iniziato a limitare il mining di bitcoin all'interno della nazione. Ora anche il mining è illegale. Secondo i dati, circa il 60% del mining avviene in Cina, quindi si tratta di una limitazione notevole. Tutto questo ha causato una perdita di 2.000 dollari in valore per bitcoin.
Dovremo vedere in che modo si adatterà il mercato mondiale al blocco cinese. Sapevate che 700mila GPU sono state comprate per il mining nel solo Q1 2021?