GamesIndustry ha intervistato alcuni sviluppatori di videogiochi per capire il perché dei tanti posticipi e rinvii di giochi che stanno avvenendo in questi mesi, ricevendo varie spiegazioni tra le quali anche lo spavento generato nell'industria dal caso Cyberpunk 2077 e il suo lancio disastroso.
Dalle interviste emergono diverse spiegazioni, tra le quali soprattutto la necessità di riorganizzare i lavori in remoto a causa della pandemia da Covid, che resta probabilmente quella principale, tuttavia connesso a questa ha una certa importanza anche l'esempio fornito da Cyberpunk 2077 e la paura generata dal caos emerso al lancio.
"Abbiamo dato un'occhiata a quello che è successo a Cyberpunk 2077 e abbiamo pensato Sì, decisamente lo rimandiamo", ha spiegato ad esempio un game director americano di "uno dei maggiori franchise di giochi al mondo", come riportato dal sito senza specificare di chi si tratti o il titolo a cui si riferisce.
Il caso Cyberpunk 2077 ha avuto una risonanza enorme non solo tra gli utenti, ma soprattutto all'interno dell'industria, probabilmente. "CD Projekt era uno degli studi di videogiochi più rispettati al mondo, ma hanno rilasciato un gioco così messo male che Sony l'ha rimosso dal loro store digitale", ha riferito questo misterioso director.
"È stata una cosa senza precedenti e umiliante, sapevamo che il nostro gioco non era nella sua forma migliore e magari potevamo aggiornarlo con una patch al day one... ma quando abbiamo visto la questione di Cyberpunk 2077 abbiamo deciso che non valeva la pena rischiare", ha aggiunto, "Sospetto che quella vicenda sia stata un campanello d'allarme per tutta l'industria".