Il magazine Metro ha condiviso alcune considerazioni di Norman Reedus relativamente al concept di Death Stranding. Più nello specifico, l'attore ha dichiarato che il progetto di Hideo Kojima è "incredibilmente complesso". Sì perché probabilmente non ve ne eravate ancora resi conto, vero?
Scherzi a parte, l'interprete americano - che nel gioco vestirà i panni di Sam Bridges - ha definito la nuova opera di Hideo Kojima "positiva, spaventosa e al contempo deprimente". Le dichiarazioni in questione risalgono alla scorsa primavera, ma sono state rivelate da Metro solo nelle ultime ore.
"Hideo Kojima è davvero un genio. Io dicevo: 'Ah, dunque giocheranno col mio personaggio?' e lui rispondeva: 'No, loro sono te. Li faremo piangere come fai tu. E io: 'ma di cosa stai parlando? È un videogioco".
"Il concept è talmente proiettato nel futuro. Invece di far eliminare chiunque attorno a te, riunisce tutti quanti insieme. È un gioco molto positivo, ma anche spaventoso e deprimente allo stesso tempo. È come una sorta di film nuovo, non ho mai visto niente del genere prima d'ora", ha commentato l'attore, raccontando qualche aneddoto di quando Kojima gli è stato presentato da Guillermo del Toro. "I trailer mostrano solo una parte, ma non il quadro completo di ciò che sarà il gioco. È tutta un'altra cosa. È complicato, è un gioco incredibilmente complicato. Sto imparando molto sui videogiochi lavorandoci".
Insomma, le parole di Reedus sono sostanzialmente in linea con quelle espresse recentemente da Jordan Vogt-Roberts, regista del film di Metal Gear, secondo il quale i giocatori non sono preparati a quello che li aspetta in Death Stranding.
Quando ci capiremo qualcosa? Si accettano scommesse.