Metaphor: ReFantazio è un gioco di altissima qualità, amato da critica e pubblico. Gli sviluppatori saranno certamente felici del risultato e del fatto che online se ne parli bene. Probabilmente in molti si staranno godendo i messaggi degli utenti e i commenti dei giocatori.
Non tutti, in realtà. Katsura Hashino - il director - ha spiegato che preferisce non guardare troppo cosa dicono le persone: pensa che non faccia bene e che sia poco utile.
Le parole del director di Metaphor: ReFantazio
In una intervista con Famitsu, tradotta dal giapponese all'inglese da Automaton, Katsura Hashino ha affermato: "Controllo i commenti in certi momenti, come ad esempio subito dopo aver pubblicato il gioco. Ma non è che mi regoli in base a ciò che vedo. Quando devo controllare qualcosa, lo faccio rapidamente in una volta sola, perché guardare continuamente le reazioni non fa bene alla salute mentale".
Il punto di vista di Hashino è in realtà comprensibile. Sebbene sia vero che ascoltare il pubblico è una buona cosa e affidarsi anche al feedback possa fare bene a un prodotto (ma parliamo soprattutto di opere live service, qual Metaphor: ReFantazio non è), in molti casi i giocatori possono diventare fastidiosi, se non direttamente molesti per motivi assolutamente sbagliati.
In un sondaggio dello scorso anno, il 91% degli addetti ai lavoro dell'industria videoludica ha affermato che le molestie e le minacce sono un problema persistente per lo sviluppo. Per molti, quindi, evitare di interagire troppo con i giocatori potrebbe essere solo un bene.
Certo, Hashino è uno sviluppatore di talento che ha prodotto giochi di altissima qualità, quindi forse nel suo caso le interazioni sarebbero positive per la maggior parte ma, una volta pubblicati, i suoi giochi non possono certo essere rivoluzionati e le vendite sono già una dimostrazione sufficiente del valore di quanto da lui realizzato.
Lo confermano i numeri di Metaphor: ReFantazio su Steam, solo un altro JRPG ha fatto meglio ad oggi.