Dmitry Glukhovsky, autore del celebre romanzo Metro 2033 da cui 4A Games ha tratto la sua serie di videogiochi, è stato condannato a otto anni di carcere per aver criticato le forze armate russe in un post su Instagram.
Fortunatamente Glukhovsky non vive in Russia, dunque la condanna (emessa lo scorso 7 agosto in contumacia) non può essere eseguita fintanto che non farà ritorno in patria. Lo scrittore non è ovviamente l'unico a essere stato accusato e condannato per avere espresso opinioni a supporto dell'Ucraina.
Subito dopo l'inizio dell'invasione, il parlamento russo ha infatti istituito una legge per cui chiunque diffonda "fake news" in merito alla guerra attualmente in corso rischia fino a quindici anni di detenzione. La definizione di cosa sia "fake" ovviamente spetta al regime.
La guerra in Ucraina nell'industria videoludica
La condanna di Glukhovsky non è l'unico episodio legato alla guerra che ha coinvolto in qualche modo l'industria videoludica. L'esempio più concreto delle conseguenze dell'invasione è probabilmente quello di GSC Game World, il team di sviluppo di S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl, che sta portando avanti il progetto in condizioni a dir poco difficili.
Ci sono poi tutte le situazioni in cui studi anche consolidati hanno scelto di abbandonare il territorio russo, come accaduto a Wargaming, il cui capo è stato aggiunto alla lista dei terroristi dalla bielorussia proprio per via delle sue scelte dopo lo scoppio del conflitto.