In attesa di poter mettere le mani sull'atteso Dragon Age 4, Bioware ha svelato un interessante retroscena riguardante il capostipite della serie, Dragon Age: Origins. A quanto pare inizialmente gli sviluppatori non prevedevano la presenza di draghi nel gioco e nella serie, visto che si erano completamente estinti.
In un'intervista con TheGamer, l'enviromental artsti Ian Stubbington ha spiegato che inizialmente il progetto era stato concepito come un titolo fantasy, ambientato in un mondo dove i draghi si erano completamente estinti da molto tempo. Tuttavia il gioco non aveva ancora un nome e per sceglierlo è stato utilizzato un espediente alquanto originale. "C'erano alcune idee ma niente di concreto, così abbiamo deciso che uno dei coder avrebbe realizzato un rapido generatore di nomi".
Tra i titoli creati in questo modo "quello che ha ricevuto più voti è stato ovviamente Dragon Age", il che ovviamente ha costretto gli sviluppatori a tornare sui loro passi, riportare in vita i draghi e dargli un ruolo di rilevanza nella narrazione.
Una scelta che ovviamente ha portato a grandi cambiamenti rispetto ai piani iniziali. L'esempio più eclatante è quello della figura dell'Arcidemone, che inizialmente sarebbe dovuto essere una sorta di "gigantesco, pazzo, villain da anime che mescolava Lovecraft e Final Fantasy", ma in seguito è diventato il minaccioso drago a capo della Prole Oscura che tutti conosciamo.
In attesa di poter giocare a Dragon Age 4, secondo alcune voci di corridoio Netflix sta lavorando a una serie TV sul franchise EA e BioWare.