Questa settimana sarà ricordata come quella delle cause legali. Gli avvocati d'oltreoceano hanno evidentemente trovato nell'industria dei videogiochi la nuova gallina d'oro da sfruttare per fare soldi a palate. Dopo la causa tra Epic Games e Apple e quelli intentata a Sony per il monopolio sul PlayStation Store, adesso è nuovamente il turno del colosso giapponese di essere sotto accusa. Secondo alcuni giocatori, infatti, Sony è consapevole dei difetti dei controller DualSense di PS5, proni, a loro dire, al fenomeno del drifting.
La class-action portata avanti dallo studio Chimicles Schwartz Kriner & Donaldson-Smith (CSK&D), la firma che sta facendo causa a Nintendo e Xbox per lo stesso motivo, sostiene che i controller DualSense di PlayStation 5 "contengono un difetto che fa muovere i personaggi di un videogioco sullo schermo senza che venga impartito alcun comando manuale dal giocatore."
Secondo CSK&D almeno sei suoi clienti hanno deciso di non passare per l'Arbitrato e di portare in tribunale il colosso giapponese. Un processo sicuramente più lungo e faticoso e che può essere chiesto solo entro 30 giorni dopo la prima accensione della console.
CSK&D spera di riuscire a portare il caso davanti a una vera corte, non come Microsoft e Nintendo che sono finite in Arbitrato. "Sony è - ed è sempre stata - a conoscenza del difetto del drifting, avendo letto i reclami dei consumatori online, ricevuto i reclami fatti dai consumatori direttamente e attraverso i propri test pre-vendita," dice lo studio legale. Per questo CSK&D accusa Sony di aver violato i diritti del consumatore e di aver violato la garanzia. I querelanti, quindi, stanno cercando "risarcimento monetario e altri rimedi appropriati per i danni subiti, risarcimento dichiarativo e risarcimento ingiuntivo pubblico".
Come andrà a finire?