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Final Fantasy 7: il successo in occidente in parte è dovuto alla CGI, per Hironobu Sakaguchi

Secondo Hironobu Sakaguchi, Final Fantasy 7 per PS1 ottenne successo in occidente in parte grazie alle scene in CGI.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   14/03/2023
Final Fantasy 7: il successo in occidente in parte è dovuto alla CGI, per Hironobu Sakaguchi
Final Fantasy VII
Final Fantasy VII
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Se Final Fantasy 7 nel 1997 ha ottenuto un grandissimo successo in occidente, ben superiore ai precedenti capitoli, in parte è dovuto all'utilizzo di scene in CGI, secondo Hironobu Sakaguchi, il papà della serie.

In un'intervista con IGN, Sakaguchi ha dichiarato che all'epoca Square Enix stava trovando difficoltà ad espandere il proprio business fuori dal Giappone, in parte a causa del fatto che in occidente i giochi in pixel art, come i Final Fantasy dal primo al sesto, erano visti come titoli destinati ai bambini. Il problema venne risolto con Final Fantasy 7, che oltre una grafica in 3D aveva delle spettacolari sequenze in CGI (perlomeno per l'epoca) che riuscirono ad ammaliare anche un pubblico più adulto.

"All'epoca, le persone in occidente vedevano la pixel art come qualcosa per i bambini", ha detto Sakaguchi. "Era frustrante che i nostri giochi facessero fatica ad affermarsi in questi paese, perché volevamo trovare un modo per espandere il nostro business. Ci riuscimmo finalmente quando siamo stati in grado di incorporare la GC per Final Fantasy 7".

Final Fantasy 7 2

Sakaguchi ha spiegato i motivi per cui a suo avviso i giochi prodotti in Giappone hanno incominciato a riscontrare difficoltà nell'era di PS3, nonostante il successo ottenuto nelle due precedenti generazioni di console.

"Penso che uno dei motivi principali sia il fatto che console come NES e PlayStation erano hardware molto specifici. Ciò ha reso più semplice agli sviluppatori giapponesi padroneggiare l'hardware, in quanto potevamo chiedere supporto a Nintendo o Sony direttamente in giapponese"

"Questo è il motivo per cui - mi rendo conto che potrei sembrare scortese nel dirlo - i giochi giapponesi erano di qualità superiore all'epoca. Di conseguenza, erano considerati più divertenti, ma quando l'hardware è diventato più facile da sviluppare, le cose sono cambiate rapidamente".

All'intervista ha partecipato anche Koji Igarashi, il creatore di Castlevania, che su questo punto specifico ha aggiunto: "Gli sviluppatori giapponesi hanno padroneggiato abilità specifiche per i giochi su console, ma in Nord America ed Europa c'era una maggiore connessione con l'ecosistema PC", ha detto Igarashi. "Quando si è arrivati al punto che non c'era più una grande differenza tra lo sviluppo su console e quello su PC, gli sviluppatori giapponesi non potevano più fare affidamento sulle loro specialità nello sviluppo su console e dovevano padroneggiare quello su PC".