Final Fantasy 8 non è sicuramente il miglior capitolo della serie, nonostante abbia i suoi fan. Sia chiaro: è comunque un ottimo esponente del genere dei giochi di ruolo giapponesi, ma messo tra Final Fantasy 7 e Final Fantasy 9 un po' ha pagato pegno. Tra i suoi fan figura però Phil Salvador, il direttore della libreria della Video Game History Foundation, che gli ha dedicato un intero sito, proclamandolo "il migliore" e condividendo materiale a esso correlato, compresa una storia davvero divertente: una rivista di videogiochi nord americana ha trollato per due anni un lettore che lo odiava.
Scherzone
La rivista si chiamava GameNOW, che conta 27 uscite totali. In realtà inizialmente era conosciuta come EGM, quindi come Expert Gamer e infine ha preso il nome con cui ha convissuto fino alla chiusura.
Nel primo numero di GameNOW fu pubblicata una lettera di Tim Spollen, lettore che odiava dal profondo Final Fantasy VIII e che si lamentava dell'uso ricorrente dell'immagine della sala del trono di Ultimecia sulle pagine di Expert Gamer.
Spollen: "Devo dirvi che c'è qualcosa che mi ha dato davvero fastidio. In ogni numero di Expert Gamer, nella sezione delle lettere, avete sempre messo la stessa immagine di Final Fantasy VIII. Permettetemi di esprimere ciò che sento: Final Fantasy VIII era una delusione rispetto a Final Fantasy 7 e 9. Se dovete mettere sempre la stessa immagine, almeno sceglietene una migliore. Comunque, so che probabilmente la metterete di nuovo solo per infastidirmi."
La missiva, in realtà decisamente gentile rispetto agli standard degli hater contemporanei, ha spinto la rivista a dare vita a una campagna dedita a stampare l'immagine più volte possibile. Almeno una volta per numero.
Il bello è che la redazone provò a rassicurare il lettore che non avrebbe mai fatto niente per far arrabbiare lui o qualsiasi altra persona. In realtà da quel momento in poi in ogni numero è stata pubblicata quella stessa immagine, spesso nascosta, con anche una sorpresa finale, che si ottiene affiancando tutti i numeri del 2003 fino a quello di gennaio 2004, che ha segnato la fine delle pubblicazioni:
Insomma, una bella storia del passato, di quando le redazioni erano libere di trollare i lettori in maniera scherzosa, senza ritrovarsi teste di cavallo nel letto.