Square Enix ha annunciato i primi NFT di Final Fantasy 7, che sono abbastanza strani. Stiamo sempre parlando di token digitali immagazzinati su delle blockchain, ma in questo caso vengono dati insieme a degli oggetti fisici. In che senso? Andiamo con ordine.
Acquistando una statua di Cloud, il protagonista di Final Fantasy VII, o delle carte, si riceveranno anche degli NFT. Nel caso della statua, l'NFT sarà una copia digitale della stessa. Nel caso delle carte, sarà una carta digitale bonus. Naturalmente tutti gli oggetti avranno il loro certificato di autenticità, sempre sotto forma di token.
Le carte saranno messe in vendita tra qualche mese. Intanto è possibile ordinare la statua. La versione con soltanto l'oggetto fisico costa 130 dollari, mentre quella con anche la copia digitale costa 150 dollari.
Il problema, come sottolineato dalla fonte, è che un approccio simile nega la natura degli NFT, il cui valore dovrebbe essere determinato dalla scarsità digitale. Scegliere di vendere gli NFT con degli oggetti fisici, non solo moltiplica gli stessi, ma non è molto diverso concettualmente dal creare bundle con oggetti digitali, pratica ormai in uso da anni.
Altro problema è che la statuetta sarà disponibile a partire da novembre 2023 e la sua copia NFT richiederà una complessa infrastruttura per essere fruita: l'utente dovrà avere un wallet con la compagnia Enjin e potrà vedere i suoi oggetti digitali solo su di un sito specifico, attrezzato alla bisogna. Quindi anche la possibilità di utilizzare gli NFT come si vuole è solo teorica, come già dimostrato in passato. A tutto questo si aggiunge il fatto che Square Enix non può garantire che i servizi di Enjin sopravvivano fino al lancio degli oggetti, tanto che preordinandoli si viene avvertiti che: "Se i servizi Enjin saranno terminati o non saranno più forniti a Square Enix, gli utenti non potranno più visualizzare o utilizzare le carte digitali, il certificato digitale e le versioni digitali della statua." Insomma, il rischio è quello di spendere soldi per qualcosa di cui non si potrà nemmeno fruire.