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Fortnite, genitori fanno disintossicare i figli ma Ninja li critica

La dipendenza da Fortnite sta diventando un problema serio un po' ovunque per i bambini e giovani adolescenti, ma Ninja è contrario alle azioni drastiche dei genitori.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   29/11/2018
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Fortnite è un successo clamoroso, il titolo più giocato del 2018 e probabilmente il Battle Royale più famoso di sempre; così famoso, tuttavia, che potrebbe iniziare a costituire un problema per i giocatori più giovani. Un report di Bloomberg ha segnalato in queste ore un dato significativo: molti genitori hanno cominciato a mandare i propri figli a corsi dove disintossicarsi da Fortnite.

Si tratta di centri specializzati in vere e proprie terapie per curare la dipendenza da Fortnite: semplicemente la situazione è sfuggita di mano a tantissimi genitori, come ad esempio a Debbie Vitany che nel corso di un'intervista ha affermato di non riuscire più a controllare il figlio di 17 anni (neanche più un bambino, a ben vedere).

Il figlio gioca ormai circa 12 ore al giorno a Fortnite, con conseguenze negative sui voti, sul riposo notturno e in generale sulle sue condizioni di salute. Non riuscendo ad impedire ai propri figli di giocare al Battle Royale di Epic Games, i genitori hanno scelto l'opzione della terapia intensiva di disintossicazione: come si suol dire, a mali estremi estremi rimedi.

In tutta questa situazione è intervenuto anche Ninja, lo streamer più famoso di Fortnite nonché volto ufficiale del Battle Royale. In tono molto sarcastico, Ninja ha criticato una decisione così drastica da parte dei genitori di bambini e adolescenti, anche perché non sarebbero riusciti a fare il proprio dovere per arrivare ad un simile punto di non ritorno; dunque, a suo parere, il titolo del report di Bloomberg "Dipendenza da Fortnite manda bambini alla riabilitazione" dovrebbe essere cambiato con "Genitori pessimi non sanno come togliere i videogiochi ai propri figli".

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