Fortnite è il videogioco più famoso del mondo, nonché il più giocato, sopratutto dai giovanissimi. Il fatto che l'accesso sia gratuito non fa percepire a molti che in realtà offre diversi modi per spendere anche ingenti somme di denaro.
Insomma, se non si è avvezzi al sistema free-to-play non è facile capire i rischi che può comportare. A farne le spese è stato ad esempio Steve Harrison, il cui figlio, Tyler Harrison, ha speso 691 sterline in gioco in tre giorni, divise per ottantuno transazioni.
Il fatto è avvenuto dopo che Steve ha utilizzato la sua carta di credito per comprare un regalo di compleanno a Tyler sulla sua Xbox, dimenticandosi di togliere i dati della sua carta di credito dal sistema (o non sapendo che sarebbero rimasti registrati).
Difficile stabilire di chi sia la colpa in questi casi, perché ormai le possibilità di errore sono così diffuse e favorite che attribuire tutto alla disattenzione genitoriale sta diventando un grosso alibi per il sistema stesso, per certi versi sempre più intricato. Del resto ormai sia PlayStation 4, sia Xbox One permettono di attivare dei sistemi di controllo degli account che richiedono l'assenso degli adulti responsabili prima di ogni acquisto, quindi da questo punto di vista è difficile non vedere una certa superficialità di approccio da parte dell'utenza. Comunque sia la banca non ha risarcito le microtransazioni a Steve, dato che sono state regolari e che l'errore è stato principalmente il suo.
Rimane il fatto che l'intero meccanismo sia insidiosissimo, soprattutto per i più piccoli che spesso non si rendono conto di quanto stanno facendo. Belli i tempi in cui acquistato un gioco si giocava e basta. Lo sappiamo, siamo vecchi.
Intanto siamo tutti lì che aspettiamo cosa si nasconderà alla fine del nuovo conto alla rovescia di Fortnite.