Jason Schreier è tornato a smentire alcune voci di corridoio riguardanti Sucker Punch e il presunto ritardo di Ghost of Tsushima 2 a causa di un nuovo Sly Cooper. Secondo il giornalista di Bloomberg, considerato il più affidabile del settore, non ci sarebbe niente di vero.
Nelle scorse ore si è diffusa una voce che vorrebbe lo sviluppo di Ghost of Tsushima 2 rallentato da un secondo progetto portato avanti dallo studio di sviluppo Sucker Punch: un gioco di Sly Cooper di nuova generazione. A riportarla è stato il giornalista Jeff Grubb nel suo ultimo video "Perfect Dark and Summer Game Mess update". Data la fonte, l'informazione è stata poi ripresa da altri videogiocatori e ha iniziato a diffondersi in rete.
Non c'è niente di vero
In realtà già due anni fa Sucker Punch aveva dichiarato di non essere al lavoro su alcuno Sly Cooper, il che avrebbe dovuto già mettere fine alla questione, ma Schreier ha deciso di essere più esplicito per frenare il ritorno dell'indiscrezione, affermando che è completamente falsa.
"Non è vera in alcun modo, mi dispiace dirvelo. Sucker Punch è uno studio da un progetto alla volta. La ragione per cui Ghost of Tsushima 2 non è ancora uscito è perché i giochi AAA richiedono ormai 5-7 anni per essere realizzati. (Inoltre Sucker Punch è più piccolo di molti altri sviluppatori AAA)." Ha spiegato Schreier in un post su X, in cui oltretutto ha ribadito alcuni concetti che sembra non vogliano entrare nella testa di molti videogiocatori, in particolare quello dell'allungamento dei cicli di sviluppo.
Semplicemente non è più possibile che uno studio AAA lanci giochi troppo di frequente, a meno che non abbia più team interni, come nel caso di Insomniac Games. Ghost of Tsushima è stato pubblicato su PS4 a luglio del 2020, quindi un eventuale seguito, nel caso in cui fosse confermato, potrebbe arrivare nel 2025 (difficile) o con più probabilità tra il 2026 e il 2027, sempre che tutto vada liscio. Inoltre, con tempi di sviluppo simili, che consento di lanciare in media uno o due giochi per generazione, pensare che gli studi, anche quelli più grossi, possano tirare fuori giochi dal cilindro è pura ingenuità.