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Anche Google ha perso l'appello: confermata la maxi-multa miliardaria per abuso di posizione dominante

La Corte di Giustizia Europea ha confermato la multa da 2,4 miliardi di euro inflitta a Google nel 2017 per abuso di posizione dominante.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   11/09/2024
Margrethe Vestager

In una giornata segnata da importanti decisioni riguardanti le big tech statunitensi, la Corte di Giustizia Europea ha confermato la multa record di 2,4 miliardi di euro inflitta a Google nel 2017. L'azienda californiana era stata accusata di abuso di posizione dominante per aver favorito il proprio servizio di comparazione prezzi, Google Shopping, a discapito dei concorrenti.

Il caso, noto come "Google Shopping", ha rappresentato una pietra miliare nella regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche. La Commissione Europea aveva accusato Google di aver sfruttato la sua posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca per promuovere in modo sleale il proprio servizio di comparazione prezzi, danneggiando la concorrenza.

Una sede di Google
Una sede di Google

La decisione della Corte Europea, che rappresenta l'ultimo grado di giudizio, è definitiva e vincolante. Google non ha altra scelta che pagare la multa, che si aggiunge a quella da 13 miliardi di euro (più interessi) confermata ai danni di Apple.

Questa sentenza rafforza il ruolo delle autorità di regolamentazione nel controllo delle pratiche anticoncorrenziali delle grandi aziende tecnologiche. Come ha sottolineato la vicepresidente uscente della Commissione Europea Margrethe Vestager, il caso Google Shopping ha segnato un cambiamento cruciale nel modo in cui queste aziende sono percepite e regolate. Staremo però a vedere se il successore di Vestager, che le subentrerà nella seconda metà di settembre, porterà avanti la stessa politica.

Prima di questa decisione, le aziende digitali erano spesso viste come innovatrici che guidavano il cambiamento positivo e la crescita, e godevano di una certa libertà d'azione. Tuttavia, l'intervento della Commissione Europea ha dimostrato che anche queste aziende devono rispettare le regole della concorrenza, a tutela dei consumatori e del mercato.

La conferma della multa a Google rappresenta un importante precedente che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro delle big tech. Le autorità di regolamentazione sembrano sempre più determinate a intervenire per garantire un mercato equo e competitivo, anche nel settore digitale.

Resta da vedere come le aziende tecnologiche si adatteranno a questo nuovo scenario e quali saranno le prossime mosse delle autorità di regolamentazione. Una cosa è certa: il dibattito sulla regolamentazione delle big tech è ancora aperto e destinato a continuare nei prossimi anni. Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.