Per Strauss Zelnick, il CEO di Take-Two, i videogiochi costano troppo poco per quello che offrono. La mente vola subito a GTA 6, di cui sarà mostrato il primo trailer il prossimo dicembre, e alle voci sul prezzo del gioco. In realtà si tratta soltanto dell'ennesimo capitolo su di una questione dibattuta da sempre nel mondo dei videogiochi.
Zelnick ha voluto mettere in guardia un investitore dal generalizzare la questione prezzi dei videogiochi partendo dallo stato dei servizi di video streaming, con gli abbonamenti saliti di prezzo dopo un periodo in cui hanno mirato ad accumulare utenti tenendoli bassi. Anche secondo lui i videogiochi stanno virando sempre più verso i servizi in abbonamento, che però nel settore hanno logiche commerciali diverse. Ossia: gli editori sentono che i videogiochi offrono più di quando costano.
Zelnkick ha quindi spiegato il metodo di calcolo dei prezzi impiegato da Take-Two, basato sulla relazione tra il tempo di gioco, il tempo effettivo di utilizzo e il valore datogli dal giocatore in base al possesso o meno dello stesso, diverso nel caso il gioco fosse affittato o parte di un abbonamento.
"Secondo questo standard, i nostri prezzi sono ancora molto, molto bassi, perché offriamo molte ore di coinvolgimento dal valore davvero alto," ha spiegato il capo di Take-Two, concludendo che l'industria offre un rapporto quantità prezzo davvero vantaggioso per i consumatori.
Zelnick ha anche menzionato che ci sono stati pochissimi aumenti di prezzo nell'industria, e che quello più recente a 70 dollari per i prodotti di punta è stato il primo dopo molti anni.
Infine, Zelnick ha spiegato che ci sono molti altri dirigenti che la pensano come lui, facendo capire che la percezione del prezzo molto basso dei videogiochi sia molto diffusa.