Molti di coloro che hanno avuto modo di giocare a GTA 3, Vice City e San Andreas negli anni 2000 probabilmente attendevano con una certa impazienza, o quantomeno curiosità, GTA: The Trilogy - The Definitive Edition, raccolta che aveva l'obiettivo di tirare a lucido i tre grandi classici Rockstar Games. Il risultato, come tanti di voi già sapranno, è stato, senza girarci troppo intorno, disastroso.
Chiunque abbia letto la recensione di Francesco Serino o che abbia visto in rete qualche video di gameplay nell'ultima settimana sa di cosa stiamo parlando. Al netto di alcuni miglioramenti evidenti dal punto di vista grafico, al tempo stesso il team di Grove Street Studios non solo non è riuscito a mascherare con efficacia i segni del tempo (parliamo pur sempre di giochi che hanno vent'anni o quasi), ma ci ha messo anche il carico da novanta. Bug e glitch grafici a iosa e neppure presenti negli originali, problemi di performance, crash, fino ad arrivare a errori di battitura su insegne e cartelli pubblicitari, nonché alcune scelte stilistiche davvero discutibili e altre completamente sciagurate. I gusti sono gusti, sia chiaro, ma un cambio del genere è oggettivamente uno scempio:
Per non parlare della pioggia, talmente brutta e invasiva da far venire il mal di testa:
Questi sono solo due esempi, potremmo postarne tanti altri, ma preferiamo evitare. Sia chiaro non è tutto da buttare, nonostante tutto GTA 3, Vice City e San Andreas restano ancora oggi dei grandi classici che meritano di essere scoperti o rigiocati, ma questa riedizione lascia l'amaro in bocca. Come sappiamo gli sviluppatori di Grove Street Games sono al lavoro su delle patch correttive: probabilmente le problematiche tecniche più gravi, i bug e i glitch spariranno, o quantomeno è quello che ci auguriamo. Ma tanti, troppi, difetti dubitiamo che verranno mai sistemati.
Insomma, GTA: The Trilogy non è per nulla "definitive", ma anzi rovina i bei ricordi che avevamo degli originali. C'è chi dirà che se lo aspettava, che gli indizi c'erano tutti. Neppure uno stralcio di gameplay esteso a pochi giorni dal lancio, i codici review inviati alle redazioni il giorno stesso dell'uscita della raccolta e, in generale, i dubbi emersi già con le prime immagini e il trailer comparativo pubblicato da Rockstar Games. Insomma, con il senno di poi non possiamo dargli torto. Ci mettiamo, però, anche nei panni di chi ha voluto dare fiducia incondizionata a una casa che raramente sbaglia un colpo, rinomata per la cura con cui confeziona le sue produzioni, e che ora si ritrova tra le mani un prodotto realizzato in modo sciatto e che probabilmente avrebbe avuto bisogno di ulteriori mesi di sviluppo per correggere quantomeno le problematiche più gravi.
E dunque perché non rinviarlo? La risposta è semplice, la raccolta doveva uscire per forza di cose in occasione dei vent'anni di GTA 3 (tra l'altro, bel modo di omaggiarlo) e allo stesso tempo un eventuale rinvio al 2022 avrebbe potuto mettere i bastoni tra le ruote alla ri-riedizione di GTA 5. Per non parlare del fatto che il prossimo anno sarà incandescente in termini di uscite di spessore e dunque un operazione nostalgia come questa avrebbe faticato a trovare spazio. Non stiamo giustificando Rockstar Games, sia chiaro, che anzi ha l'ulteriore colpa di aver rimosso per sempre gli originali e le precedenti "re-release" dai vari store digitali, sostituendole con questa deludente raccolta. Anche qui, con il senno di poi, diamo ragione a chi su Steam incoraggiava i giocatori ad acquistare gli originali finché erano in tempo, dato che ora l'unico modo per farlo è riuscire a recuperare una copia fisica o sfruttare metodi illegali. Un vero peccato.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.