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GTA: The Trilogy - The Definitive Edition, la recensione di tre remastered sbagliate

La recensione della GTA: The Trilogy - The Definitive Edition, ovvero di quando Rockstar prova a restaurare GTA III, Vice City e San Andreas, ma si è stufata a metà

RECENSIONE di Francesco Serino   —   18/11/2021
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition
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Difficile iniziare a scrivere la recensione della GTA The Trilogy - The Definitive Edition con questo amaro in bocca. Mi sento ferito, lo ammetto, e probabilmente anche voi. Eravamo pronti a festeggiare tutti insieme il ventennale di GTA III, a sfregarci le mani all'idea di rigiocare insieme a Claude, Tommy e J.C., magari con una grafica tirata a lucido. Invece ci siamo dovuti accontentare della versione Wish dei nostri sogni e delle loro promesse.

Grosso Guaio a Liberty City

La nuova illuminazione della GTA: The Trilogy - The Definitive Edition si comporta per certi versi molto bene, ma in alcuni casi l'immagine è semplicemente troppo scura per restare leggibile
La nuova illuminazione della GTA: The Trilogy - The Definitive Edition si comporta per certi versi molto bene, ma in alcuni casi l'immagine è semplicemente troppo scura per restare leggibile

Succede di sbagliare una remastered, di non crederci abbastanza. Quante ne abbiamo viste di peggiori dell'originale? La differenza è che in questo caso non stiamo parlando di un gioco qualunque, GTA è un fenomeno culturale, né di un'occasione qualunque, visto l'importantissimo anniversario. Con le dovute differenze, giocare con queste nuove versioni è stato come vedere sfregiare un'opera d'arte, ridicolizzare con dei baffi la Gioconda. Cos'è andato storto non possiamo saperlo, ma il modesto risultato è oramai davanti agli occhi di tutti. Non vogliamo però chiamarlo disastro, perché in realtà qualcosa di buono c'è nella GTA The Trilogy - The Definitive Edition, ma forse è proprio questa la cosa che fa più arrabbiare. Per metà, il lavoro svolto è addirittura molto buono: si vede che non ci si è limitati a rubacchiare quanto già fatto dai modder, si nota la presenza di una cura apparente che almeno in GTA III migliora, e tanto, il prodotto originale. Il terzo GTA è senza dubbio quello che ne esce meglio da questa remastered, del resto era anche quello che aveva meno da perdere a livello di dettaglio grafico.

Strati di imprecisione

Il viale principale di Vice City è decisamente migliorato, come il look generale della città, peccato per una serie di ingenuità che ne minano pesantemente l'atmosfera
Il viale principale di Vice City è decisamente migliorato, come il look generale della città, peccato per una serie di ingenuità che ne minano pesantemente l'atmosfera

È continuando a giocare che emergono sempre più sbavature, appare evidente una sciatteria che non ci saremmo certo aspettati da una delle software house più ricche e talentuose di sempre, che si è fatta un nome proprio per la cura maniacale per i dettagli. I tre giochi sono afflitti da problemi piuttosto grandi e che difficilmente saranno risolti in un paio di aggiornamenti: texture sovrapposte, un nuovo sistema d'illuminazione che dà tanto, ma toglie in egual misura, insegne mal scritte e modelli poligonali che tendono ad assumere pose innaturali se non addirittura informi.

A questi si aggiungono una marea di bug che, nei casi migliori, ci hanno strappato un sorriso e nei peggiori impedito di giocare: con Vice City su PS5 è stato un crash continuo, in GTA III siamo caduti con la macchina all'interno della mappa una dozzina di volte, e non si contano le stranezze degli NPC alle quali abbiamo assistito. Fortunatamente questo tipo di problemi sono più facili da risolvere e una volta tolti di mezzo dovrebbero restituirci almeno il piacere di continuare a giocare.

Un lavoro a metà

Il nuovo design della GTA: The Trilogy - The Definitive Edition ci piace da pazzi, peccato che non sia coerente con se stesso e molti NPC siano stati per questo letteralmente distrutti, spogliati totalmente del loro carisma
Il nuovo design della GTA: The Trilogy - The Definitive Edition ci piace da pazzi, peccato che non sia coerente con se stesso e molti NPC siano stati per questo letteralmente distrutti, spogliati totalmente del loro carisma

La sensazione è che tutto sia stato fatto a metà. Graficamente a prima vista i miglioramenti sono fantastici, poi però inizi a imbatterti in mancanze che fanno cadere le braccia, tipo la l'assenza di una nebbia che nasconda parte della mappa, in modo da non farci vedere l'inizio e la fine dell'open world svelando i suoi trucchi prospettici.

Anche il lavoro fatto nello svecchiare lo stile grafico sembra sia stato lasciato a metà: l'idea di mantenere un aspetto più astratto e sgargiante è da premiare, oltre a essere in linea con le volontà di Rockstar Games, e quanto fatto con certi personaggi è encomiabile, mentre altri sono stati totalmente deturpati delle loro fattezze originali, annientati da un lavoro di texture inaccettabile. Claude e Tommy Vercetti per esempio sono stupendi, dietro il nuovo volto di Claude c'è un bello studio per esempio; a C.J. come a tanti altri personaggi secondari è invece andata molto peggio.

Il meglio del passato, il peggio del presente

Immagini che puoi sentire...
Immagini che puoi sentire...

È come se i lavori su questa GTA The Trilogy - The Definitive Edition siano partiti a missile e poi strada facendo tutte le parti si siano lentamente accorte che non sarebbe stata affatto una passeggiata, specialmente per la piccola software house alla quale era stata affidato il compito. Questo è l'unica spiegazione possibile a una qualità tanto altalenante, a un prodotto che ne azzecca tante quante ne sbaglia. Un danno per tutti, per quelli che non vedevano l'ora di rivivere le tre avventure al massimo della loro forma e per quelli che hanno conosciuto Rockstar e i suoi giochi più avanti, e non aspettavano che un'occasione come questa per scoprire la prima volta l'origine di un kolossal come GTA.

Operazione sconsiderata poiché rigiocarci è come una sorta di lezione di storia sul game design applicato agli open world, quindi interessante a prescindere. Inoltre, non senza una certa sorpresa, dobbiamo ammettere che i tre giochi rimangono estremamente divertenti, oltre a riportare alla luce un gameplay che spinge sull'interazione e sulla creatività e non ha ancora dovuto cedere nulla alle velleità cinematografiche dei titoli successivi.

È in questi tre giochi che la natura sandbox è più prominente, nei quali per ogni missione puoi inventarti una soluzione soltanto tua, da mostrare con orgoglio agli amici. Capolavori che hanno fatto la storia, niente di meno, qui trattati però come videogiochi di poco conto.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.5
Lettori (75)
4.3
Il tuo voto

La GTA: The Trilogy - The Definitive Edition fa diverse cose bene e molte altre decisamente male. Al netto dei bug che verranno presto o tardi risolti, GTA III è senza dubbio il migliore dei tre; mentre gli altri due giochi soffrono di ben altri problemi, oltre a un'atmosfera generale pesantemente danneggiata in fase di restauro. Tutto da scoprire invece il supporto post lancio: cercheranno di migliorare il prodotto o per vedere una nuova e magari più riuscita Definitive Edition dovremo attendere il trentennale? Mentre aspettiamo buone nuove, non resta che la scottante delusione...

PRO

  • GTA III è quello che ne esce meglio
  • Sono tre capolavori, ancora oggi
  • Metà restyling funziona molto bene

CONTRO

  • Dove sono finiti i colori di Vice City e San Andreas?
  • Alcuni NPC inguardabili
  • Problemi tecnici e grafici molto gravi