Quasi dieci milioni di copie vendute su una singola piattaforma e in meno di due anni, oltre un miliardo di partite giocate in multiplayer e, con quella oggetto di questo articolo, quattro espansioni ufficiali per un totale di dieci nuove mappe in aggiunta a quelle rilasciate originariamente con il gioco. Halo 3 è quindi oramai un fenomeno che trascende il videogioco, entrando specialmente in America nel costume dei giovani che in centinaia di migliaia lo hanno eletto a passatempo preferito, un prodotto su cui tornare dopo le varie infatuazioni annuali offerte da altri giochi, magari più originali ma difficilmente così bilanciati e dotati di un design tanto perfetto, oltre che spesso superiori graficamente ma non tecnicamente nel complesso. Giunge quindi con piacere questo Mythic Map Pack con le sue nuove tre ambientazioni, acquistabili ai soliti 800 punti - tanti, come spesso accade per questi contenuti aggiuntivi - oppure all'interno dell'edizione speciale di Halo Wars.
Adunanza
L'ambientazione è uno scorcio di una fabbrica Covenant, con lo stile fatto di curve e superfici lucide che caratterizza le strutture di quella più classica tra le due razze aliene nemiche della saga che ha portato alla ribalta Bungie. Una mappa piccolina nelle dimensioni, con due basi veramente vicine tra loro e la prima impressione di trovarsi in un'area troppo ristretta e unidirezionale per poter sviluppare scontri complessi. Poi si gioca e ci si muove lungo le passerelle, dietro le vetrate, sui due piani di altezza e imparando a sfruttare i trampolini antigravitazionali messi davanti a ciascuno dei due punti di rinascita principale e il passaggio posto nel centro, dove la battaglia impazzerà sopratutto all'inizio quando si cercherà di raggiungere il martello gravitazionale e l'invisibilità posta sopra quest'ultimo. Qualche partita dentro Adunanza basta per esaltare la sua enorme capacità di ribaltare delle situazioni che sembrano oramai irrecuperabili, frenetica e imprevedibile quanto basta per farne il nuovo baluardo dei deathmatch e di tutte le modalità da esso derivate, mentre quelle a obbiettivi potrebbero non adattarsi così bene, finendo per diventare confusionarie. Disegnata bene e decisamente diversa da quanto offerto in precedenza, Adunanza è una piacevole sorpresa che dimostra l'abilità di Bungie nell'unire una certa fantasia all'evidentemente maniacale testing interno.
Stazione Orbitale
Se Adunanza stupisce per la sua precisione ed esalta i giocatori più manualmente abili nel controllo del loro alter ego, questa seconda è una mappa più accessibile a tutti, da studiare nella sua asimmetria perfetta per chi volesse cimentarsi a proteggere territori e divertirsi con le bandiere. Esteticamente ci si trova nella solita, abusata base di stoccaggio umana, un insieme di stanze in stile industriale su due piani dove trovare, in aggiunta al solito armamentario, anche i ben più potenti fucili di precisione e lanciamissili, oltre ad alcuni mezzi perfetti per dei raid veloci ma che, visti gli spazi relativamente stretti, finiranno per rappresentare una trappola per chi li volesse usare per scorrazzare senza meta. Le dimensioni sono piuttosto generose e i molti passaggi, anche ben nascosti, ne fanno una scelta molto buona per i team di medie dimensioni che avranno una serie di strategie effettuabili e la necessità di coordinarsi per non trovarsi in inferiorità numerica. Divertente infine come si sfrutta la forma a ferro di cavallo della struttura, con le due basi agli estremi e adiacenti con tanto di vetro che permette di vedersi a inizio incontro con gli avversari, magari sparandosi qualche colpo d'avvertimento o, nel caso di coloro si trovassero in quella più in alto, guardando se si fosse scelto di prendere uno dei quad disponibili. Un buon complesso di opportunità e una costruzione interessante, anche se forse manca il colpo di genio e la sorpresa che invece le altre due aggiunte del pacchetto hanno.
Sandbox
Molto chiaccherata, Sandbox è semplicemente la mappa più atipica che sia mai stata fatta per uno sparatutto su console e si pone come massimo strumento nelle mani degli amanti dell'editor Forge, che potranno finalmente dare libero sfogo alle loro velleità creative. Sostanzialmente e non senza un filo d'ironia, il "recinto di sabbia" è posto in un'area desertica, estremamente aperta e dalle costruzioni astratte, delle protezioni dietro cui nascondersi senza alcun richiamo a edifici realmente esistenti o immaginabili. Non bellissima da vedere né molto diversa a mille altre ambientazioni perfette a ogni scontro nella loro simmetria, se non fosse che in questo caso i crediti a disposizione per aggiungervi nuove parti sono molti di più e, su nel cielo a un'altezza che decreta l'immediata morte nel caso di caduta, si trova un secondo piano dove creare nuovi spazi calpestabili e poi collegabili tramite portali al terreno. Due piani lontanissima tra loro, completamente customizzabili e tra cui è possibile interagire potendo i colpi arrivare da uno all'altro se supportati da un'incredibile mira e tantissima fortuna. Sandbox è quindi perfetta sia per i più creativi sia per chi volesse sedersi e aspettare di poter scaricare quanto fatto da altri, magari divertendosi nel frattempo con la nuovissima mazza da golf e relativa pallina che si vanno ad aggiungere al pallone da calcio sul fronte delle bizzarrie.
Un'espansione corposa e varia, probabilmente la migliore tra quelle rilasciate fino a questo momento grazie a due mappe tradizionali ma molto ben fatte e divertenti e una terza decisamente originale, anche solo per passare qualche ora provando a cimentarsi nella decostruzione e costruzione dell'area. Se il gioco piace e lo si sfrutta sin dall'uscita non ci dovrebbero essere dubbi sul consiglio d'acquisto, per tutti gli altri potrebbe essere un buon modo per riprenderlo in mano e allenarsi in previsione di Halo 3: ODST il prossimo autunno.