Stando a un recente studio, l'esposizione dei bambini ai videogiochi violenti li predisporrebbe maggiormente all'uso di armi.
Lo studio, chiamato 'Effect of Exposure to Gun Violence in Video Games on Children's Dangerous Behavior With Real Guns' è stato condotto dai ricercatori Justin H. Chang e Brad J. Bushman su di un campione di 220 bambini tra gli 8 e i 12 anni, divisi in 110 coppie, in cui un bambino giocava e l'altro osservava. Come riporta la fonte, le coppie di bambini sono state esposte ad una delle tre condizioni cliniche: videogioco violento con pistole, videogioco violento con spade e videogioco non violento; quindi tutti i bambini sono stati portati in una stanza con diversi giocattoli, tra i quali due pistole scariche riposte in un armadietto, e osservati per venti minuti.
Dei 220 bambini che hanno trovato le pistole, 120 le hanno toccate. Il tempo medio di impugnatura dell'arma è stato di 96,5 secondi e il 32,5% dei 120 bambini ha premuto il grilletto della pistola almeno una volta.
Dall'osservazione è emerso che i bambini più propensi al contatto e all'uso delle armi erano quelli esposti ai videogiochi violenti, che sono anche quelli che hanno impugnato per più tempo le armi stesse e le hanno puntate contro gli altri bambini.
I limiti dello studio, evidenziati dai ricercatori stessi, sono le condizioni innaturali in cui è stato condotto, che potrebbe aver causato inibizioni in alcuni bambini, l'uso di un videogioco non proprio violentissimo, per ragioni strettamente etiche e la difficoltà d'immedesimazione dei bambini nel protagonista del gioco, perché in prima persona.
Giusto pochi giorni fa uno studio di gamesindustry.biz ha sottolineato come la maggior parte dei giochi presentati all'E3 2019 hanno meccaniche incentrate sulla violenza.
Effect of Exposure to Gun Violence in Video Games on Children's Dangerous Behavior With Real Guns
