Inside avrebbe potuto essere un'esclusiva temporale PlayStation, ma Phil Spencer, il capo della divisione gaming di Microsoft, arrivò con una controfferta che non solo convinse gli sviluppatori a non dare il loro gioco a Sony, ma fece anche nascere un rapporto di collaborazione tra lo studio di sviluppo e la casa di Redmond.
Come andarono le cose
A svelarlo è stato Dino Patti, fondatore di Playdead, ai microfoni del podcast Arkaden.
Patti e i suoi volevano concedere l'esclusività temporale di Inside per un breve lasso di tempo. Sony arrivò con un'ottima offerta, che fu subito accettata da Playdead. A quel punto però arrivò il colpo di scena. Patti fu chiamato al telefono da Phil Spencer, che gli manifestò la volontà di stingere un accordo per il gioco. Considerate che all'epoca lo studio era già noto per Limbo, che aveva riscosso un enorme successo.
Patti ha anche riportato un frammento della telefonata. Quantomeno è così che lui la ricorda.
Spencer: "Ascolta, vogliamo stringere un accordo con voi, cosa volete?
Patti: "Be', attualmente abbiamo stretto un buon accordo..."
Spencer: "No, no, no, no, non hai capito quello che ho detto. Posso far accadere qualsiasi cosa, cosa volete?"
Patti non ha svelato i termini dell'affare, ma il risultato fu che Microsoft annunciò Inside all'E3 2014. La compagnia si assunse anche tutti gli oneri di marketing, online e nelle varie fiere di settore.
Inside uscì il 29 giugno 2016 come esclusiva Xbox One. Poco dopo fu lanciato su PC. La versione PS4 uscì il 23 agosto dello stesso anno. Quindi fu effettivamente un accordo a breve termine, come desiderato da Playdead.
Da notare che attualmente Patti non lavora più in Playdead ma ha fondato un suo studio, Jumpship, con cui ha lanciato Somerville nel 2022.