John J Kirby Jr, l'avvocato che difese Nintendo dalla causa intentatagli da Universal per Donkey Kong e il cui cognome fu scelto per dare il nome all'omonimo personaggio, è morto all'età di 79 anni.
Dalla fine degli anni 70 sino alla conclusione della sua carriera, Kirby divenne famoso come rappresentante legale di multinazionali quali Pepsi, America Online e, appunto, Nintendo. Il caso Donkey Kong fu uno dei più clamorosi dell'epoca per la nascente industria dei videogiochi. Kirby non riuscì in realtà a dimostrare che il gioco di Miyamoto non fosse ispirato al film (lo era palesemente), ma scoprì che Universal aveva dichiarato i personaggi e la storia del film di pubblico dominio, facendo vincere la causa alla compagnia giapponese.
Probabilmente una sconfitta in tribunale per Nintendo avrebbe cambiato le sorti dell'intera industria (Nintendo iniziò la sua scalata al mercato dei videogiochi dalle sale giochi e Donkey Kong fu appunto il suo primo grande successo sul suolo americano, nonché il gioco in cui esordì il personaggio che poi si sarebbe mutato in Mario). Nintendo fu così soddisfatta del risultato, che donò a Kirby una barca chiamata 'Donkey Kong', con cui l'avvocato portava in vacanza la famiglia.
Anche Shigeru Miyamoto apprezzava moltissimo Kirby, che del resto gli salvò la carriera. È stato lui infatti a svelare che il noto personaggio rosa fu battezzato proprio in onore dell'avvocato scomparso.
Di nostro facciamo le più sentite condoglianze alla famiglia di Kirby. In fondo ha avuto un ruolo importante nella storia dei videogiochi, pur se non molto conosciuto.