Le voci sull'affidamento esterno da parte di Konami ad altri sviluppatori delle sue serie storiche sono sempre più insistenti: dopo la lunga telenovela legata al fantomatico reboot di Silent Hill in sviluppo, che sembra assumere consistenza pur non avendo ancora alcuna prova effettiva, ora si parla anche di Metal Gear Solid e Castlevania. I vari pezzetti emersi finora potrebbero in effetti comporre un mosaico sensato: Konami ha recentemente riorganizzato i team di sviluppo videoludici e la prima impressione era proprio quella di una minore concentrazione sullo sviluppo tripla A classico, anche se questa faccenda è stata comunque smentita dalla compagnia. È comunque confermato che le vecchie divisioni interne sono state rimaneggiate e non seguono più l'organizzazione storica che si era venuta definendo negli anni di maggiore gloria per il publisher nipponico. L'etichetta continua ad andare benissimo, tanto da essere risultato il miglior publisher third party in Giappone, ma questo è stato ottenuto soprattutto attraverso progetti diversi dalle mega-produzioni di un tempo ed è probabile che Konami voglia proseguire su questa strada, visti gli ottimi risultati finanziari.
L'outsourcing potrebbe essere allora la soluzione ideale: Konami manterrebbe il controllo delle proprietà intellettuali ma affiderebbe lo sviluppo all'esterno, finanziandolo o co-finanziandolo e sfruttando in questo modo l'esperienza di altri team, che magari possono essere più o meno specializzati in determinati generi e settori strategici. Una strada simile è stata già percorsa in passato, peraltro anche proprio con l'ultimo Silent Hill: Downpour affidato a Vatra Games ma a dire il vero non ha ottenuto grandissimi risultati, così come successe spesso e volentieri anche a Capcom nel suo periodo di apertura verso le partnership con altri team, ma visti anche gli insuccessi di Metal Gear Survive e Contra: Rogue Corps (comunque sviluppato con Toylogic), secondo alcune fonti il publisher si sarebbe convinto che aprirsi all'esterno possa essere la soluzione migliore. La storia potrebbe essere credibile, anche se si porta dietro un sacco di interrogativi, come la convenienza generale dell'operazione per Konami, che si esporrebbe comunque ai rischi di produzioni importanti oltretutto con meno controllo sull'operazione, e per il team incaricato, che dovrebbe necessariamente rinunciare a qualsiasi diritto sulla proprietà intellettuale e su parte dei ricavi. In ogni caso, se davvero il problema è semplicemente la forza lavoro e la capacità media degli sviluppatori, l'outsourcing può essere una soluzione ideale.
La questione è particolarmente interessante soprattutto perché fa partire una mega-toto-sviluppatori nel quale possiamo dare libero sfogo alla fantasia e pensare chi potrebbe sviluppare cosa e perché, una roba che può far discutere per mesi il pubblico di appassionati: chi vedreste bene all'opera sulle principali serie storiche di Konami? La voce che va per la maggiore vede Silent Hill (almeno uno dei progetti, visto che forse sono due di cui uno potrebbe essere stato affidato a Bloober Team) in lavorazione presso Sony Japan Studio. L'associazione potrebbe essere positiva anche se risulta bizzarra sotto diversi aspetti: se così fosse - anche a prescindere dalle numerose defezioni importanti che hanno caratterizzato il team - perché Keiichiro Toyama, autore dell'originale, avrebbe abbandonato il team per poter essere libero di creare i giochi a modo suo, peraltro mettendosi al lavoro proprio su un titolo horror? Inoltre, avrebbe senso per Sony investire in un titolo conosciuto ma storicamente non proprio in grado di portare a enormi vendite, e Konami perché vorrebbe renderlo necessariamente (trattandosi di uno studio first party) un'esclusiva, eliminando altre possibili fonti di guadagno per una serie ormai storicamente multipiattaforma? Misteri assortiti, ma il fantomatico "team nipponico importante" a cui sembra sia stato affidato Silent Hill potrebbe essere rappresentato da molte altre possibilità, tanto per menzionarne alcune: Koei Tecmo (data l'esperienza con Fatal Frame), Kojima Productions (scherzone incredibile) o Tango GameWorks (in procinto di diventare first party Microsoft, peraltro) potrebbero essere prospettive affascinanti.
Per quanto riguarda Castlevania, la scelta sarebbe decisamente più indirizzata: colui che avrebbe più diritto a maneggiare la serie sarebbe proprio Koji Igarashi, che di fatto l'ha creata e a cui è ancora legatissimo, come dimostra il fatto di aver proseguito nel medesimo solco anche una volta diventato indie, con lo sviluppo di Bloodstained. Tuttavia, il genere metroidvania è ormai talmente diffuso e perfezionato da poter contare su un gran numero di team in grado di costruire un buon Castlevania, anche se in pochi avrebbero le conoscenze e il carisma di Iga in questo ambito. Sarebbe comunque interessante vedere un'interpretazione della serie da parte di Team Cherry o qualcuno del genere, sempre rimanendo nell'ambito delle speculazioni. Infine, il nodo Metal Gear Solid è probabilmente il più difficile da sciogliere: la serie è legata indissolubilmente a Hideo Kojima, in una maniera praticamente impossibile da districare, dunque l'unica scelta, nel caso di un nuovo capitolo, sarebbe proprio Kojima Productions ma la questione è praticamente impossibile sia per mancanza di volontà da parte di Konami che dello stesso Kojima, il quale ha manifestato più volte la volontà di abbandonare quel franchise e sembra esserci finalmente riuscito. La possibilità più concreta potrebbe dunque essere un remake di qualche tipo, magari basato sul capitolo uscito su PSX che ha dato il via al nuovo corso della serie. In questo ambito, la scelta più calzante potrebbe essere BluePoint Games, specialisti ormai nei rifacimenti di alto profilo, ma non sarebbe da escludere anche la creazione di uno spin-off affidato a qualcuno particolarmente coraggioso, tipo Platinum Games, che ha già detto la sua in questo ambito con Metal Gear Rising: Revengeance.