Il 15 luglio 1983 è una data storica per i videogiochi: esattamente 40 anni fa usciva infatti in Giappone il Nintendo Family Computer, abbreviato come Famicom, ovvero la versione originale di quello che in occidente sarebbe stato identificato come "NES", o semplicemente "Nintendo".
Si trattava di un dispositivo rivoluzionario: un hardware a 8-bit basato su cartucce e dotato di due controller con croce direzionale e quattro tasti frontali (due standard e due dedicati alla selezione dei menù). Sebbene non si tratti affatto della prima console in assoluto, appartenendo in effetti a quella che può essere considerata la terza generazione di questi dispositivi, il Famicom ha ricoperto un'importanza particolare nella storia dell'industria.
Il Famicom e la rifondazione dei videogiochi
Come abbiamo raccontato anche nel nostro speciale dedicato ai 40 anni di Famicom, la console Nintendo a 8-bit arrivò sulla scena a mercato videoludico distrutto: dopo il crack di Atari e la crisi che sconvolse il panorama occidentale, Nintendo riuscì praticamente a ricostruire l'industria videoludica da sola attraverso questa console, aprendo la porta a ulteriori concorrenti.
Un'incredibile e inedita sinergia tra hardware e software portò al successo planetario la console: Nintendo effettuò infatti uno stretto controllo sulla produzione dei giochi e avviò uno sviluppo first party di alto profilo che portò alla creazione di vere e proprie icone come Donkey Kong, Super Mario Bros., The Legend of Zelda e vari altri titoli storici.
In occidente si dovette aspettare più di due anni per avere un corrispettivo americano con il Nintendo Entertainment System (NES) dell'ottobre 1985, mentre in Europa questo giunse ancora un anno dopo, nel settembre del 1986, scontrandosi con l'agguerrita concorrenza degli home computer ma imponendo comunque una visione del videogioco che avrebbe poi dominato la scena da allora in avanti.