Stando alle dichiarazioni del presidente Furukawa durante l'ultimo incontro con gli azionisti Nintendo e un report di Nikkei Asia, la compagnia giapponese non sembrerebbe avere in programma di lanciare Nintendo Switch 2, o qualunque sarà il nome e il concept della prossima console, entro l'anno fiscale in corso, quindi non prima di aprile 2024. La notizia ha fatto storcere il naso di molti appassionati, anche parte dei nostri lettori a giudicare dai commenti, il che per certi versi è comprensibile: Nintendo Switch è sul mercato da oltre sei anni e i suoi limiti hardware stanno di anno in anno diventando sempre più evidenti. Insomma, in molti speravano di poter mettere le mani su un successore al passo con i tempi già entro la fine del 2023. Detto questo, guardando il quadro generale, includendo sia gli interessi della grande N che quelli del pubblico di riferimento a 360°, quindi non solo gli appassionati che commentano su social e forum che rappresentano in realtà una piccola percentuale, è anche facile capire il perché di questa scelta.
Avevamo già discusso parte dei motivi in un precedente parliamone: i dati di vendita dimostrano che al consumatore medio che predilige i prodotti Nintendo sembrerebbe importare poco o nulla dei limiti tecnici di Switch. 60 fps, ray-tracing, HDR, VRR, SSD, DLSS, raytracing e tutti quei bei termini che, giustamente, tanto sono cari a una parte di giocatori, funzionano alla grande per il marketing e i prodotti di Sony, Microsoft e NVIDIA, ma non è la lingua che parla Nintendo, che piuttosto dai tempi del Wii preferisce correre su binari differenti. Switch è stato prima di tutto un successo da 125,62 milioni di unità vendute per via delle sue esclusive e per il suo essere una console semi-ibrida: una portatile che all'occorrenza può essere collegata al televisore, che permette di giocare ovunque da Mario Kart 8 Deluxe a The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, il tutto a un prezzo più accessibile della concorrenza. Insomma al giocatore medio Nintendo non interessa se i giochi non girano in 4K o a 60 fps, e in tal senso è plausibile che la compagnia non abbia nessuna fretta per un ricambio tecnologico.
Certo, si potrebbe contestare in parte il punto precedente tenendo in considerazione che le vendite hardware Nintendo sono calate del 22% nell'ultimo anno, ma vale la pena fare alcune precisazioni. Prima di tutto, parliamo comunque di 17,97 milioni di console vendute nell'anno fiscale 2022-2023. Tantissime per una console prossima alla pensione e per fare un paragone PS5 nello stesso periodo di tempo ha piazzato 19,1 milioni di unità, mentre Xbox Series X|S a febbraio dovrebbe aver raggiunto circa i 19 milioni dal lancio (dati di Ampere Analysis). Insomma, il calo c'è ed è anche piuttosto marcato e chiaramente le vendite sono destinate a scendere ulteriormente in futuro, ma per il momento si viaggia ancora su numeri piuttosto alti, tanto che per l'anno fiscale in corso sono previsti altre 15 milioni di unità. Non male, se consideriamo inoltre che in proporzione le vendite sul fronte software sono rimaste stabili in termini monetari. Con numeri del genere anche noi al posto di Nintendo non avremmo poi così tanta fretta di lanciare una nuova console.
Infine, ricordiamo che Nintendo Switch ha ancora qualche cartuccia da sparare degna di nota. La più importante è senza dubbio The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, l'atteso sequel di quel Breath of the Wild in grado di vendere quasi 30 milioni di copie nel mondo, mentre a luglio arriverà Pikmin 4, una serie sicuramente più di nicchia ma di grande qualità. C'è poi anche Metroid Prime 4, riconfermato da Nintendo tra le produzioni in uscita su Switch giusto oggi. Insomma, comprendiamo la delusione di chi si aspettava un successore della console già entro quest'anno, ma volendo guardare il bicchiere mezzo pieno riteniamo che esplorare le lande e i cieli di Hyrule o vestire nuovamente i panni di Samus sarà un ottimo modo per ingannare l'attesa.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.