Durante la GTC 2021 di oggi, NVIDIA ha schiacciato il piede dell'acceleratore per quanto riguarda simulazione della fisica creando un framework universale per modelli Machine Learning chiamato NVIDIA Modulus, già disponibile gratuitamente.
La tecnologia insegna alle reti neurali a utilizzare le leggi della fisica rendendo più facile utilizzare l'accelerazione garantita dall'intelligenza su sistemi complessi che imitano quelli reali. Parliamo di interazioni tra molecole, di modelli ambientali, di simulazioni di tornado e, in combinazione con Omniverse, di fabbriche di automobili e intere città ricreate fedelmente in digitale.
Durante la conferenza Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha parlato di svariate delle 65 tecnologie, nuove o rinnovate, che riguardano l'utilizzo dell'intelligenza artificiale per l'accelerazione del data mining e del riconoscimento dei pattern come nel caso della DGL Acceleration con CUDA-X, per l'interpretazione di interi idiomi con gli LLM (large language models) e per la ripartizione del lavoro e dei dati in funzione del miglioramento dei datacenter con NVIDIA Triton.
Ma il pezzo forte è senza dubbio NVIDIA Modulus che una volta integrato nel sempre più articolato mondo di Omniverse, la piattaforma per la collaborazione virtuale che permette di sfruttare le ultime tecnologie NVIDIA in funzione della creazione di mondi tridimensionali, ha già permesso a BMW di creare un duplicato delle sue fabbriche per studiarne l'espansione e a Ericsson un'intera città realistica, con il ray tracing utilizzato per calcolare nel dettaglio le rifrazioni dei segnali 5G e ottimizzare così la copertura telefonica.
Non è mancato, però, un riferimento ai mondi virtuali che si riallaccia a quanto visto già tre anni fa della città simulata sfruttando i video registrati da una macchina. Quella città, qui la notizia e il video che mostrano la capacità dell'IA di osservare e ricreare quello che vedono, si è evoluta nel tempo ed è ricomparsa brevemente in una carrellata di esempi di mondi basati sulla fisica, non necessariamente realistica, che possono essere creati sfruttando la combinazione di Omniverse e Modulus.
In tutto questo Huang non ha parlato di videogiochi, ma ha parlato di mondi alla Second Life, di veicoli simulati al dettaglio e via dicendo, lasciando intendere come tutto questo possa essere usato tanto per simulazioni orientate al business o alla ricerca, quanto per creare MMO estremamente complessi. Probabilmente ci vorrà qualche tempo, ma è chiaro che la tecnologia può essere già utilizzata per velocizzare il processo di creazione di ambientazioni realistiche e non è detto che non spunti qualche sorpresa a sfondo videoludico già nel prossimo futuro.