Stando a un post pubblicato dall'analista di mercato Matt Piscatella di Circana, e successivamente cancellato, i dati di vendita in USA di PlayStation Portal verranno tracciati come quelli di una "console" e non come un "accessorio", su richiesta stessa di Sony.
Se leggete spesso le nostre pagine probabilmente saprete che Circana è la compagnia che ogni mese fornisce i dati di vendita del mercato videoludico statunitense offrendo una panoramica dei ricavi registrati in un preciso periodo e offrendo dettagli relativi a tre segmenti principali, ovvero l'hardware (che include le console PlayStation, Xbox e Nintendo), il software e infine gli accessori (categoria in cui rientrano ad esempio controller, cuffie e anche visori come PlayStation VR2).
Quest'ultima è probabilmente la categoria che in molti ritengono la più adatta in cui inquadrare PlayStation Portal, considerando che non si tratta di un dispositivo in grado di far girare nativamente i giochi, bensì sfrutta il remote play per permettere di giocare in remoto con i giochi installati su PS5. In pratica è possibile utilizzarla solo collegandola alla console e questa particolare limitazione la rende fondamentalmente un accessorio di PS5, più che una vera e propria console.
A voler esser pignoli, inoltre, neppure Sony ha mai presentato PlayStation Portal usando il termine "console" e sullo store ufficiale Direct.PlayStation il dispositivo viene venduto nella categoria "Accessori" e non in quella "Hardware". Insomma, la richiesta fatta dalla compagnia a Circana è quantomeno particolare.
PlayStation Portal, ottimi numeri in Spagna e sold out in molti paesi
A prescindere dalla categoria di prodotto a cui appartiene PlayStation Portal, al momento il lettore remoto di PS5 sembrerebbe far gola a molti giocatori, nonostante i limiti che abbiamo evidenziato anche nella nostra recensione. Nella settimana di lancio in Spagna sono state vendute 5.700 unità, praticamente quasi quanto quelle di Nintendo Switch e il triplo di quelle Xbox Series X|S.
Inoltre, il dispositivo risulta esaurito in vari paesi, Italia inclusa (almeno nel momento in cui scriviamo), con i nuovi stock che terminano nel giro di pochi minuti, come avvenuto recentemente nel Regno Unito.