Lo studio di sviluppo di Project Zero: Mask of the Lunar Eclipse era infestato dagli spiriti, proprio come accade nella storia che il gioco racconta: lo ha rivelato il director, Makoto Shibata, parlando di come sia usanza comune far "santificare" gli uffici quando si lavora a un horror game, cosa che però in questo caso non era stata fatta.
Accolto nella sua remaster con voti contrastanti, Project Zero: Mask of the Lunar Eclipse può senza dubbio vantare le atmosfere tese e inquietanti che caratterizzano il franchise di Fatal Frame, ma a quanto pare gli autori hanno potuto sperimentare in prima persona cosa vuol dire aggirarsi in un luogo maledetto.
"Come quella volta che stavamo registrando i suoni e una voce misteriosa è stata catturata in sottofondo", ha ricordato Shibata. "Abbiamo provato a rimuoverla dalle incisioni, ma alla fine si è rinunciato perché qualsiasi cosa facessimo continuava a tornare, e così è rimasta nel gioco!"
Durante lo sviluppo della versione originale per Wii, il director ha detto di aver visto lo spirito di una ragazza che girava attorno a un tavolo da ping-pong e cantava dei numeri come in una filastrocca. Ha pensato quindi si trattasse di un messaggio che doveva includere nel suo gioco, e così è stato.
Shibata ha spietato inoltre che lo spirito di nome Kageri Sendo in Mask of the Lunar Eclipse era ispirato a Miyamoto-san, una figura su di una sedia a rotelle che a volte appariva nei suoi sogni, e che ha reinterpretato nel survival horror come uno spirito femminile ispirato alla tradizione gotica.
"È buffo che Miyamoto-san non sia più apparso nei miei sogni da quando l'ho inserito nel gioco: magari aver guadagnato una forma lo ha in qualche modo liberato?"