Oliver Jia, un ricercatore americano che lavora in Giappone, ha lamentato il fatto che i turisti occidentali stanno letteralmente svuotando i negozi locali di giochi del passato, rendendo inutile andare a fare acquisti fisici. In particolare fa riferimento alla zona di Kyoto, dove lavora.
Bagarini in azione
Jia ha pubblicato un'immagine di Surugaya, un negozio che vende giochi nuovi e giochi per sistemi classici, mostrando degli scaffali quasi vuoti.
"Surugaya a Kyoto è uno scheletro. Un anno fa c'erano moltissimi giochi per Famicom Disk System, ma questo è tutto ciò che rimane. La sezione PS1 è mezza vuota. I turisti hanno preso tutto. Non andrò più a fare shopping di giochi del passato nelle grand città giapponesi."
Jia ha aggiunto che il negozio in questione in passato aveva due interi piani pieni di videogiochi, ora ridotti a uno soltanto. Ha anche raccontato di aver visto qualcuno acquistare un intero scaffale di giochi: "Ho visto qualcuno prendere tutto quello che c'era su di un già povero scaffale di giochi per Nintendo DS. Ci sono molte persone come lui e si può fare poco, perché naturalmente è tutto legale. Quindi non me ne preoccupo più."
Il ricercatore ha poi voluto specificare che non ha niente contro i turisti che comprano i giochi per giocarli. La sua polemica riguarda nello specifico i bagarini, ossia quelli che fanno incetta di giochi per rivenderli online a prezzi maggiorati, rovinando l'hobby a tutti quanti.
Alcuni nei commenti gli hanno fatto notare come i negozi di zone più periferiche abbiano ancora molta disponibilità, ma secondo lui presto saranno assaliti dai bagarini. Parte del problema, secondo Jia, deriverebbe dal post pandemia, che ha fatto crescere enormemente il numero di turisti, in un periodo in cui la domanda di giochi del passato è enorme.