Nei giorni scorsi era emersa la voce sulla possibilità che Rise of the Ronin non venga distribuito in Corea del Sud, e la cosa è stata successivamente confermata in via ufficiale da Sony, sebbene non vi siano spiegazioni approfondite sulla questione.
La notizia era inizialmente emersa sul portale coreano Daum, ma il problema della lingua poteva aver portato a una traduzione errata, e comunque si attendeva una comunicazione ufficiale da parte di Sony anche per le testate occidentali.
Questa non è arrivata in forma pubblica, ma GamesIndustry.biz ha ricevuto conferma da parte di Sony PlayStation, a quanto pare: "Rise of the Ronin per PS5 non è mai stato annunciato in uscita in Corea", ha riferito un portavoce di Sony al sito in questione. "Possiamo confermare che il gioco non verrà venduto e pubblicato in Corea del Sud in nessuna forma, né fisica né digitale".
La polemica su Yoshida
C'è dunque una conferma netta della non volontà di distribuire Rise of the Ronin in Corea, ma resta il dubbio su quale sia la motivazione che ha spinto la sezione locale di Sony PlayStation a prendere tale drastica decisione.
Come avevamo riportato nei giorni scorsi, questa potrebbe essere legata anche ai commenti fatti dal director Fumuhiko Yasuda sul filosofo e pensatore nipponico del XIX secolo, Shoin Yoshida. Quest'ultimo è considerato una sorta di guida di vari leader della restaurazione Meiji, che ha riportato l'imperatore a capo del Giappone.
È, di fatto, una figura chiave nella costruzione della mentalità, della filosofia e della politica alla base del Giappone imperiale, compresa la spinta all'espansionismo nel Pacifico. Era convinzione di Yoshida che la potenza del Giappone dovesse basarsi su un espansionismo aggressivo nei confronti dei paesi vicini, compresa un'invasione della Corea.
Sebbene questa sia avvenuta effettivamente solo decenni più tardi, all'inizio del 900, è stata comunque vista come una conseguenza delle teorie di Yoshida, figura che chiaramente è vista in maniera profondamente negativa in Corea, considerando anche i numerosi crimini di guerra di cui l'esercito nipponico si è macchiato nell'occasione e durante l'occupazione durata 35 anni.
In un video dietro le scene per promuovere Rise of the Ronin, il director Yasuda ha speso parole molto positive per il pensatore, visto come una figura chiave per il gioco: dopo averlo paragonato addirittura a Socrate, Yasuda ha riferito "volevo riportare i suoi insegnamenti e la sua vita fin da quanto abbiamo iniziato a sviluppare Rise of the Ronin. Non era solo un filosofo, era una persona che insisteva sull'importanza di passare all'azione".