Il team Thunder Lotus, autore dell'ottimo Spiritfarer, ha recentemente messo in evidenza quella che è una tendenza piuttosto diffusa per quanto riguarda gli store online: l'acquisto presso mercati esteri con prezzi favorevoli, nella fattispecie con l'85% delle vendite in Argentina e Turchia che sembrano essere legate a utenti che vivono in altri paesi, per quanto riguarda Steam.
Il sistema consiste nell'acquistare su sezioni locali degli store con prezzi favorevoli, utilizzando magari sistemi tipo VPN o simili. La differenza nei prezzi degli store deriva da un adeguamento di questi a vari parametri economici che prendono in considerazione le condizioni finanziarie medie degli utenti nei vari paesi.
Quello che dovrebbe essere un sistema studiato per garantire una certa equità viene però spesso distorto e sfruttato dagli utenti di paesi con economie più ricche, che in questo modo possono acquistare giochi a prezzi più bassi, potendo comunque contare sulla localizzazione nella propria lingua vista l'assenza di un blocco regionale nelle piattaforme online.
La questione sollevata da Thunder Lotus riguarda in particolare Steam, ma tendenze simili sono rilevabili anche presso altri store, compresi quelli integrati delle console, vista la possibilità di modificare le impostazioni o accedere agli store da browser web.
La conseguenza negativa di questo sistema, al di là dell'eventuale riduzione negli introiti per sviluppatori e publisher, è che spesso i team adottano contromisure, come fatto proprio da Thunder Lotus, allineando i prezzi anche nei paesi dove erano più bassi per frenare il fenomeno. Il problema è che, in questo modo, ci rimettono ovviamente gli utenti regolari dei paesi in questione, come Turchia e Argentina in questo caso.