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Splinter Cell torna con un remake: tutti i dettagli emersi sul nuovo gioco

Dopo l'annuncio di ieri, facciamo il punto su quello che è emerso sul nuovo Splinter Cell, che sembra essere un progetto veramente interessante.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   16/12/2021
Splinter Cell Remake
Splinter Cell Remake
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Dopo tante voci di corridoio, abbiamo finalmente avuto la conferma del prossimo ritorno di Tom Clancy's Splinter Cell da parte di Ubisoft, con quello che sembra essere un remake del primo capitolo. Considerando il modus operandi standard di Ubisoft questo lungo periodo lontano dalle scene videoludiche, con l'ultimo capitolo, Splinter Cell Blacklist, risalente a 8 anni fa, è sembrato strano: la casa francese è nota per lo sfruttamento sistematico dei suoi franchise in lunghe serie, pertanto non è mai chiaro se la sparizione di un titolo sia dovuta più alla volontà di trovare un progetto che possa essere veramente valido e nuovo per rafforzare un brand o semplicemente all'eliminazione di una serie che potrebbe non assicurare guadagni da blockbuster. Un po' lo stesso dubbio l'abbiamo avuto con Prince of Persia, altro gioco che è riemerso di recente in una forma che non risulta proprio molto convincente per il momento, ma con Splinter Cell l'approccio sembra diverso, se non altro.

Come riferito nella notizia dell'annuncio, alla guida del remake di Tom Clancy's Splinter Cell c'è Ubisoft Toronto, responsabile già di Watch Dogs: Legion e Far Cry 6 nonché dello stesso Splinter Cell Blacklist, cosa che dà già un'idea dell'importanza che questo progetto riveste nell'economia generale del publisher.

Splinter Cell sta tornando con un Remake dell'originale
Splinter Cell sta tornando con un Remake dell'originale

"Splinter Cell è pienamente parte del DNA dello studio e delle sue radici", ha affermato Istvan Tanja del team, "Sappiamo quanto siano alte le aspettative dei fan per quanto riguarda la modernizzazione del brand ma anche il fatto di mantenerlo fedele alla sua essenza: vogliamo essere sicuri di creare uno Splinter Cell che i fan amino". La scelta dello studio in questione potrebbe già essere un bel punto di partenza, se non altro per le sue dimensioni e capacità di mezzi a disposizione ma anche per il buon lavoro svolto con Splinter Cell Blacklist, che certifica anche una certa confidenza del team con la materia in questione.

Il nuovo Splinter Cell verrà costruito da zero utilizzando lo Snowdrop Engine proprietario di Ubisoft, lo stesso che viene attualmente utilizzato anche per lo Star Wars in lavorazione presso la compagnia e per Avatar: Frontiers of Pandora, dunque la base tecnologica punta sicuramente alla next gen piena, in attesa di vedere qualcosa di effettivo. Dal punto di vista tecnico, avrà un sistema di illuminazione dinamico per fonti di luce e ombre, cose che hanno una grande importanza per uno stealth game puro come questo, così come le avevano all'epoca dell'uscita del capitolo originale, nel 2002. L'idea è che il team voglia mantenersi piuttosto fedele all'originale in termini strutturali, ma arricchendone l'esperienza grazie alle nuove possibilità garantite dagli hardware next gen. I sistemi stealth saranno dunque ampliati e resi più dinamici e reattivi anche grazie al sistema di illuminazione nuovo, oltre a diverse novità introdotte nei movimenti di Sam Fisher e nelle sue possibilità di interazione con scenari e nemici, altre caratteristiche annunciate da Tanja nel post sul blog ufficiale di Ubisoft al riguardo.

"Voglio che lo studio riesca a dare nuova vita al brand Splinter Cell", ha riferito Tanja, "Che possa veramente soddisfare il suo pubblico appassionato che ha ancora molta voglia di rivedere la serie ma che possa anche allargare gli orizzonti a nuovi giocatori. Vedo un futuro brillante per Splinter Cell". Il fatto che sia già previsto come gioco lineare e single player esclude peraltro eventuali derive differenti come open world o GaaS che sicuramente snaturerebbero la struttura originale, dunque il progetto sembra avere delle basi veramente genuine. L'esempio più virtuoso e vicino a un approccio del genere potrebbero essere i remake di Resident Evil da parte di Capcom e se davvero Ubisoft riuscisse a costruire qualcosa di paragonabile a questi si tratterebbe a tutti gli effetti di un rilancio in grande stile per la serie. D'altra parte, Splinter Cell era un gioco piuttosto avanti rispetto ai suoi tempi all'epoca, dunque uno stealth game di tale spessore non sfigurerebbe nel panorama attuale, anche se c'è da chiedersi se un action tattico di questo tipo possa effettivamente raggiungere risultati paragonabili alle serie di maggior successo di Ubisoft, tanto da garantire un vero rilancio e ulteriori seguiti. In ogni caso, se questo impegno dovesse portarci almeno un singolo remake veramente ben fatto, sarebbe già un risultato da incorniciare.