È rimasta una ferita aperta la cancellazione dello Star Wars in sviluppo presso Visceral, così come la chiusura del team stesso e sull'argomento è tornata di recente Amy Henning, autrice della sceneggiatura, che in un'intervista ha spiegato come il gioco fosse in stato molto più avanzato di quanto si credesse finora.
Nell'intervista pubblicata da US Gamer, la Henning torna sull'argomento Project Ragtag, ovvero il nome in codice con cui era identificato il gioco di Star Wars da parte di Visceral, che sarebbe dovuto essere un action game in terza persona a base narrativa. Come estratto da WCCFtech, l'autrice ha parlato delle difficoltà incontrate nello sviluppo, ma il progetto era in fase avanzata, il gioco c'era. "La gente lo definiva un Uncharted Star Wars, che è una definizione riduttiva ma poteva essere utile perché dava comunque una visione delle cose", ha spiegato la Henning. Un grosso problema tecnico era dato dall'utilizzo del Frostbite Engine, scelta imposta da EA e condivisa dai vari team interni per cercare di mantenere una piattaforma tecnologica comune: "tuttavia era un engine creato e ottimizzato per gli sparatutto in soggettiva, non per i giochi di stampo cinematografico in terza persona", ha affermato l'autrice del gioco. "Dunque costruire tutte le fasi platform in terza persona e le fasi di arrampicarsi e poi inserire le coperture e tutte queste cose andavano infilate in un motore che di fatto non era stato creato con questi presupposti. Abbiamo fatto molto del lavoro fondamentale richiesto, di cui credo che i team stiano ancora beneficiando trattandosi di un engine condiviso, ma è dura quando c'è da investire tanto tempo a costruire le basi per poi dover avere del materiale pronto subito da mostrare".
Secondo Amy Henning, il gioco di Star Wars da parte di Visceral era già un ottimo titolo, ma non aveva più senso all'interno del business plan di Electronic Arts. In ogni caso, nonostante le difficoltà incontrate nello sviluppo, Project Ragtag era comunque in uno stato molto più avanzato di quanto fosse stato mostrato e l'autrice avrebbe voluto che la gente l'avesse visto di più, per rendersi conto in prima persona dell'ottimo lavoro che stava facendo Visceral Games.