A pochi minuti dall'annuncio ufficiale del rinvio di Starfield, Jason Schreier, giornalista di Bloomberg e noto per avere numerosi contatti all'interno dell'industria videoludica, ha svelato che gli sviluppatori erano estremamente preoccupati per la precedente data di uscita, tanto che a quanto pare era stato persino definito il "prossimo Cyberpunk 2077", suggerendo dunque che all'epoca i lavori erano piuttosto indietro rispetto alla tabella di marcia.
"La scorsa primavera prima dell'E3, ho parlato con alcune persone al lavoro su Starfield che erano estremamente preoccupate sul riuscire a completare i lavori per la data dell'11 novembre 2022 in base ai progressi che avevano fatto fino a quel momento. Il "prossimo Cyberpunk" era il termine che fluttuava", afferma Schreier su Twitter.
"Bene per Bethesda l'aver rinviato il gioco anche dopo aver annunciato una data di uscita specifica."
Giusto pochi minuti fa Bethesda ha annunciato che sia Starfield che Redfall sono stati rinviati e non usciranno nel 2022, come precedentemente annunciato.
Il paragone con Cyberpunk 2077 citato da Schreier lascia intuire che effettivamente i lavori su Starfield erano decisamente indietro rispetto alla tabella di marcia, con la preoccupazione dunque che al lancio presentasse problemi di performance e miriadi di bug come il titolo CD Projekt RED. Il che è in un certo senso è linea con i motivi ufficiali per cui è stato posticipato, dato che Bethesda afferma che in questo modo i giocatori riceveranno "la versione migliore e quanto più rifinita possibile" di Starfield.