Tra le novità introdotte da Super Mario Bros. Wonder rispetto alla formula classica c'è anche la rimozione del timer, una caratteristica che i giochi 2D di Mario si portano dietro praticamente dalle origini, salvo rare eccezioni, una cosa che secondo gli sviluppatori risultava necessaria per l'evoluzione della serie.
Nonostante molti capitoli di Mario in 2D puntassero sull'esplorazione, magari sulla necessità di trovare strade secondarie e uscite differenti, come in Super Mario World o lo stesso Wonder, nei capitoli precedenti si doveva comunque tenere conto del timer.
Non che fosse mai un impegno molto pressante, ma in qualche modo la presenza del conto alla rovescia poneva una limitazione psicologica all'esplorazione dei livelli e imponeva ai giocatori di non perdere tempo e correre verso l'uscita, come lascito dei vecchi pltform delle origini.
Un'evoluzione necessaria
Tra le tante modifiche applicata da Super Mario Bros. Wonder alle dinamiche tipiche della serie, c'è dunque anche questa totale eliminazione del limite di tempo, che è stata discussa dal producer Takashi Tezuka e dal director Shiro Mouri sulle pagine del nuovo numero di Famitsu.
Secondo gli sviluppatori, tale scelta si è resa necessaria per consentire una ulteriore evoluzione della serie e dare il giusto spazio ad alcune nuove idee introdotte nel gameplay.
"Per quanto riguarda il limite di tempo, alcuni percorsi di Wonder hanno a loro volta dei limiti di tempo specifici, dunque trovarsi ad avere due timer contemporaneamente era un problema", ha spiegato Mouri. "Da lì è partita la discussione sul fatto che avessimo davvero bisogno di un timer generale o meno, sia da parte degli sviluppatori più giovani che di quelli veterani".
La decisione di rimuovere il timer è stata dunque presa in accordo fra tutti, anche perché i test condotti hanno dimostrato, in fase di sviluppo, che senza tale elemento l'esplorazione libera risultava più piacevole. Con l'occasione, vi ricordiamo la nostra recensione di Super Mario Bros. Wonder.