Sebbene The Elder Scrolls 6 e Starfield siano destinati ad uscire sulle console di nuova generazione, Bethesda intende continuare a servirsi del Creation Engine, logicamente apportando una serie di migliorie e potenziamenti.
A parlarne è stato il game director Todd Howard, nel corso di un'intervista rilasciata a Gamestar. "Per Fallout 76 abbiamo cambiato molto. Il gioco utilizza un nuovo renderer, un nuovo sistema di illuminazione e un nuovo sistema per la generazione del paesaggio. Per Starfield ci saranno ulteriori cambiamenti. E per The Elder Scrolls 6 ancora di più".
"Ci piace il nostro editor. Ci consente di creare mondi molto rapidamente e i modder lo conoscono molto bene. Ci sono alcune tecniche elementari con cui creiamo i nostri giochi, e questo continuerà perché ci permette di essere efficienti e riteniamo che funzioni al meglio", ha proseguito Howard.
Sembra insomma che Bethesda non voglia accantonare la propria tecnologia collaudata per sviluppare un'architettura inedita. Sarà interessante capire come saranno gestiti alcuni degli annosi problemi che l'engine si porta dietro, tra i quali la solidità del frame rate e le limitazioni del campo visivo. Problematiche che, come abbiamo visto, saltano immediatamente all'occhio in Fallout 76.
Nel nostro provato della beta di Fallout 76 per PS4, Tommaso Pugliese scrive: "Fallout 76 è un titolo fortemente sperimentale rispetto alla tradizione della serie Bethesda, ma finisce per abbracciare gli aspetti RPG online in maniera meno brillante di quanto ci augurassimo, evidenziando disattenzioni e problematiche varie.
Le sensazioni che la beta su PS4 ci ha trasmesso sono controverse: da un lato è indubbio il potenziale del nuovo approccio in ottica cooperativa (molto meno in quella competitiva), il mondo persistente, l'ampio crafting e il sistema delle abilità; dall'altro il comparto tecnico arretrato, l'abbondanza di glitch e un sistema di combattimento approssimativo smorzano, quantomeno in parte, l'entusiasmo che nutrivamo nei confronti di un'esperienza dai pur interessanti presupposti narrativi."