Come già noto, Threads è da oggi ufficialmente disponibile anche in Italia.
Al contempo, sta cercando di gestire una crescente quantità di contenuti generati dagli utenti sulla piattaforma.
Il capo di Instagram, Adam Mosseri, ha annunciato che l'azienda è al lavoro sulla creazione di un programma di fact-checking.
Con due elezioni su larga scala negli Stati Uniti e in India l'anno prossimo, Threads mira a introdurre un programma che possa controllare la veridicità dell'informazione sulla piattaforma di social networking.
Mosseri ha affermato che al momento la piattaforma assimila le valutazioni di fact-checking di Facebook o Instagram ai contenuti simili presenti su Threads.
Tuttavia, ha annunciato che l'anno prossimo i fact-checker avranno strumenti dedicati per analizzare i post direttamente sul concorrente di X.
Controllo e qualità
Attualmente, i fact-checker, operanti in qualità di entità esterne di terze parti, non hanno la libera facoltà di valutare i contenuti su Threads.
Di conseguenza, valgono le valutazioni effettuate su Instagram o Facebook: se su queste piattaforme qualcosa viene segnalato come falso, il verdetto del fact-checker viene esteso anche a Threads.
La situazione dovrebbe cambiare a partire dall'inizio dell'anno prossimo, quando ai partner di controllo verranno date maggiori possibilità di interagire, segnalare ed esaminare i contenuti che circolano su Threads.
Meta ha poi annunciato che a breve gli utenti di Threads negli Stati Uniti avranno la possibilità di aumentare, diminuire o mantenere invariato il livello di decremento di visualizzazione sui post verificati dai fact-checker.
In aggiunta, se gli utenti hanno configurato delle impostazioni su Instagram per non visualizzare contenuti sensibili, tali preferenze saranno automaticamente applicate anche su Threads.
La posizione sulle notizie
Le aziende di social media, come Threads, devono costantemente considerare la rielaborazione delle linee guida per impedire la diffusione di disinformazione sulle loro piattaforme, specialmente in vista delle prossime elezioni presidenziali.
Fino ad ora, sia Meta che Threads hanno dimostrato un limitato interesse nell'utilizzare la piattaforma come mezzo per veicolare informazioni.
In ottobre, Mosseri ha dichiarato che, sebbene Threads non sia "contro le notizie", non darà grande risalto alla loro diffusione.
È da sottolineare che il sito continua a bloccare la ricerca di parole chiave, inclusi termini come "covid" e "covid-19", come segnalato per la prima volta dal Washington Post a settembre.
Finché Meta non fornisce ulteriori dettagli sul programma, persisteranno molte domande a riguardo, che spaziano dalla natura dell'etichettatura dei post fuorvianti ai modi per mostrare informazioni corrette e contestuali.
E sebbene Threads si sia tenuto lontano dalle notizie fino ad ora, con programmi di fact-checking di questo tipo, dovrà per forza entrare nel gioco.