Nella giornata di ieri il Presidente Trump ha definitivamente inflitto il ban a TikTok negli Stati Uniti, possibilità da tempo minacciata. ByteDance ha dunque 45 giorni di tempo per abbandonare l'America, quanto previsto dai due ordini esecutivi già firmati dal presidente. Ma adesso apprendiamo che TikTok ha risposto al ban: del resto le dichiarazioni non potevano tardare ad arrivare.
Sembra che ByteDance abbia appreso la novità come un fulmine a ciel sereno. "Siamo sconcertati" ha dichiarato nel comunicato, "perché non è stata seguita alcuna regolare procedura. Abbiamo dovuto confrontarci con un'Amministrazione che non ha considerato i fatti e ha dettato i termini di un accordo senza attenersi alle normali procedure legali; poi ha tentato anche di intromettersi nelle trattative tra due aziende private". Quest'ultimo accenno fa naturalmente riferimento al caso Microsoft: l'azienda sarebbe pronta ad acquistare TikTok, a differenza di Apple che non è affatto interessata.
TikTok ha tenuto a sottolineare come il Presidente Trump non abbia prove alla base della sua decisione, e che comunque in passato ByteDance abbia dato disponibilità all'acquisizione su territorio statunitense. Ma non è tutto: sembra che gli sviluppatori siano pronti ad andare in tribunale. "Intendiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione al fine di assicurare che non venga messo a rischio lo stato diritto e che tanto la nostra azienda quanto gli utenti siano trattati in modo equo: se non dal Governo degli Stati Uniti, allora dai suoi tribunali".
Vi terremo aggiornati sui futuri sviluppi: la vicenda che lega TikTok all'America non finisce qui.
TikTok risponde al ban di Trump: "siamo sconcertati"
Gli sviluppatori di ByteDance non si arrendono e sono pronti a difendere TikTok portando Trump in tribunale: il ban negli USA continua a far discutere.