Squadra che vince non si cambia: dal 19 luglio è disponibile su Netflix la terza stagione di La casa di carta, in cui Il Professore (Álvaro Morte) e soci si trovano alle prese con una nuova rapina. Più ricco, più ambizioso e spettacolare, questo terzo ciclo vede i protagonisti sparsi ai quattro angoli del mondo, riunitisi a Madrid per un colpo ancora più folle del precedente.
Tra le facce nuove (e nuove città) ci sono Marsiglia (Luka Peroš) e Palermo (Gianluca Cortesi), mentre ritroviamo gli amati Tokyo (Úrsula Corberó), Rio (Miguel Herrán) e Denver (Jaime Lorente).
Abbiamo incontrato i protagonisti a Milano, in occasione dell'anteprima italiana di La casa di carta, dove abbiamo chiesto a Corberó come è stato trasformarsi in una specie di Lara Croft in questa nuova stagione: "Sono molto riconoscente a questa serie perché mi ha dato l'opportunità di sentirmi una vera eroina", ha affermato Corberó. "Dico vera perché per tutto quello che si vede nella prima puntata, che è vero, sembra molto Lara Croft. Non ho usato controfigure, ho fatto tutto io. È importante che lo dica in questa intervista, perché la gente deve saperlo! Ero piena di lividi, avevo le mani distrutte, le ginocchia piene di polvere e quindi ho avuto l'opportunità di sentirmi come Lara Croft e la verità è che ne è valsa la pena. Ho sofferto, è stata dura ma quando l'ho visto mi è piaciuto". Gli uomini della serie invece ci hanno detto a quale videogioco sfiderebbero i propri personaggi: le risposte, che trovate nel video in cima, non potrebbero essere più diverse.