Le nuove linee guida di Twitter affermano che i politici possono fare ciò che vogliono e violare le regole della piattaforma. Spetta agli utenti di giudicarne il comportamento e scegliere se seguirli o meno.
Per molti si tratta di un atteggiamento pilatesco, nato per non subire ritorsioni da chi ha il potere per farlo, per altri è un modo per non limitare il diritto dei politici di comunicare come vogliono con i loro sostenitori. Rimane il fatto che demandare agli utenti il controllo morale dei loro messaggi è una soluzione molto facile, nonché una palese ammissione di impotenza contro certe violazioni di regole che frutterebbero il bando immediato a qualsiasi utente normale.
Twitter di suo si limiterà a segnalare agli utenti la presenza di contenuti politici che contravvengono alle regole della piattaforma, dando la scelta di visualizzarli o meno. Inoltre escluderà questi contenuti dagli algoritmi di promozione, cercando di limitarne in qualche modo la diffusione oltre la sfera d'influenza del soggetto che li ha pubblicati.
Per essere ammesso tra gli utenti speciali i cui Tweet non saranno censurabili, bisognerà soddisfare tre requisiti, che riportiamo integralmente dalla fonte:
- Essere un personaggio o rappresentare un ente pubblico ufficiale, essere candidato a qualche carica amministrativa o poter essere considerato come un occupante di posizioni governative
- Avere oltre 100.000 follower
- Avere un account verificato