L'anno fiscale di Ubisoft sembra non sia andato nel migliore dei modi, con la compagnia che non ha raggiunto gli obiettivi finanziari che si era posta all'inizio: pertanto, il CEO Yves Guillemot ha deciso di tagliarsi lo stipendio.
Ovviamente non morirà proprio di fame, visto la quantità di denaro che comunque percepisce, ma il taglio di 310.607 euro ha un valore simbolico in questi casi, qualcosa di simile a quanto fatto dal CEO di EA, Andrew Wilson.
Rappresenta circa un terzo del compenso annuale di Guillemot come capo di Ubisoft, senza però considerare i premi legati alle azioni che possiede.
La ragione principale dietro a questa mossa è il fatto di voler simboleggiare un'assunzione di responsabilità per gli affari che non sono andati come previsto, ma l'idea è anche dimostrare "l'esecuzione di riforme interne per risolvere problemi rilevati, a partire dagli scandali sugli abusi sessuali", argomento che ha fatto molto discutere in questi anni.
I ricavi dalle vendite sono calati del 5%, ma il valore delle azioni ha visto un crollo del 50% nel corso dell'anno fiscale concluso. In base a quanto rilevato, i risultati deludenti di Ghost Recon Breakpoint e Immortals Fenyx Rising hanno contribuito fortemente a questo andamento negativo, nonostante le ottime vendite di Assassin's Creed Valhalla.