Durante l'E3 2018 il direttore creativo di The Division 2, Terry Spier, aveva dichiarato che il gioco non possiede una valenza di carattere politico, nonostante si parli di terrorismo e corruzione governativa. Il CEO Yves Guillemot ha corretto il tiro dichiarando che i titoli Ubisoft si riferiscono sì alla politica, ma lo fanno mantenendo mantenendo un profilo politicamente neutrale.
"Il nostro obiettivo, in tutti i giochi che creiamo, è di far riflettere le persone", ha detto Guillemot durante un'intervista al Guardian. "Vogliamo metterli di fronte a domande che non sempre si pongono automaticamente".
"Vogliamo che i giocatori ascoltino diversi pareri e si facciano una loro opinione. Il nostro scopo è dare al giocatore tutti gli strumenti per pensare ai soggetti, essere in grado di vedere le cose abbastanza da lontano".
Nello specifico, Guillemot ritiene che l'interattività e le scelte presenti nella maggior parte dei giochi debbano indurre i designer a creare percorsi complessi e con conseguenze difformi tra loro, non ad esprimere opinioni.
"L'obiettivo a lungo termine è il seguente: perché non simulare altri modi di vivere e di comportarsi nei videogiochi, in modo che le persone possano sperimentare, vedere se funziona oppure no. Accade lo stesso con la tecnologia. Lo scopo è quello di testare cose nuove, perché mentre la tecnologia sta cambiando i videogiochi possono avere l'opportunità di sperimentare ciò che accadrà in futuro. Sarà possibile vederlo in un videogioco, quindi si avrà la consapevolezza di ciò che potrebbe accadere un domani".
Vi ricordiamo che la data d'uscita di Tom Clancy's The Division 2 è prevista per il 15 marzo 2019 su PC, PS4 e Xbox One.