Pare che Unity stia perdendo per strada decine di studi di sviluppo, dopo l'annuncio della famigerata tassa sulle installazioni, che richiede un pagamento superate certe soglie di installazioni e di ricavi.
Non ci sono ancora stime ufficiali al riguardo, ma una testimonianza pubblicata su Facebook da Dario Visaggio, fondatore e CEO di Desurius Games, nonché sviluppatore coinvolto in decine di progetti differenti nel corso della sua carriera, appare decisamente indicativa in tal senso.
Visaggio esordisce spiegando la natura dei dati riportati: "Ad oggi a poco più di 24 ore dal cambiamento di condizioni di unity tra tutti i miei contatti in giro per il mondo e quelli con cui lavoro la condizione è questa. E' una lista mista ma ci sono in mezzo anche alcuni tripla A e alcuni indie, tutti già con parte dei finanziamenti sul tavolo o discorsi in fase avanzata. Non considero quelli che non hanno mai firmato nulla per dire."
Quindi passa a snocciolare quanto appreso, con la situazione che appare davvero allarmante per Unity:
"Progetti Unity prima del 12/09/2023
33
Progetti Unity dopo 13/09/2023
3 ( di cui uno non può cambiare perchè ormai troppo tardi e due vogliono aspettare l'inizio della prossima settimana )
Gli altri:
14 passano a Unreal
6 fermati e forse cancellati
3 passano a Godot
10 valutano passaggio a engine diversi
Unity in crollo
Visaggio ha anche precisato che nel frattempo Unity ha fatto diverse precisazioni, come abbiamo riportato, che comunque non hanno cambiato la situazione, visto che la tassa sulle installazioni viene vista male un po' da tutti.
Secondo lui, inoltre, a essere più arrabbiate sono le compagnie più grandi, perché le più colpite dalla novità: "c'è un clima di rabbia nei confronti di Unity che credo Cesare mentre veniva accoltellato vivesse più tranquillo".
Il rischio per Unity è che con questa mossa finisca per perdere una grande quantità di studi di sviluppo, il che potrebbe rappresentare il classico chiodo sulla bara della compagnia, già di suo in crisi nera. È noto infatti che negli ultimi mesi abbia licenziato moltissimo personale.